Sfila il corteo della rabbia Bloccato corso del Popolo

Centinaia di commercianti in strada al grido di libertà, governo nel mirino. Momenti di tensione quando i manifestanti hanno fermato bus e un furgone

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Il mondo del commercio è sceso in piazza per protestare contro le chiusure stabilite dal governo. In strada, al grido di libertà, ristoratori, titolari di palestre, piscine e agenzie di viaggio, baristi, estetisti, tauatori. Tutti in piazza con i cartelli a chiedere, a gran voce, di essere ascoltati. "Come fa un ristorante a lavorare con la chiusura alle 18? – commenta Filippo Andriolli, titolare del ristorante Le Rose –. L’asporto? Non è la stessa cosa". La gente continua ad aumentare. "Il sindaco incontrerà una delegazione. Speriamo ci aiuti", spiega Cristina Bordon del Crimi Bar. La piazza è ormai affollata cominciano a comparire cartelli con le scritte ‘Non sono un’attività necessaria’, ‘Tu ci chiudi, tu ci paghi’ e ‘L’unica cosa che deve chiudere è questa esperienza di governo’. Il primo gruppo di commercianti comincia ad urlare. "Siamo untori! Siamo non necessari!". Tra loro Pamela Zagato e Nadia Baratella, entrambe proprietarie di bar. "Cos’è cambiato dalla settimana scorsa? Che aiuti ci può dare il governo se aspettiamo ancora i soldi di aprile? Rovigo non è Milano, queste misure non erano necessarie". Dalla folla altre persone urlano ‘vergogna’ contro il Comune. "Abbiamo speso soldi per adattare le strutture a tutte le norme richieste. Che facciano i controlli ma queste punizioni non le accettiamo" spiega Paolo Furegato della scuola di Parkour. I commercianti si dicono esasperati, qualcuno urla "Stavolta moriamo davvero". La folla aumenta sotto la loggia comunale. Tra loro anche Marco Venuto, rappresentante di Riva Destra. La giunta era presente, pochi metri più avanti il consigliere Nadia Romeo, l’assessore al commercio Patrizio Bernardinello ed il vicesindaco Roberto Tovo. "Parleremo con loro – ha spiegato Tovo — e cercheremo di farci portavoce dei loro problemi. L’Amministrazione comunale c’è, i problemi della città sono i nostri problemi". Pochi minuti e la delegazione viene accolta nella sala del Comune, mentre il resto dei cittadini rimane ad attendere in piazza. Gli animi però si scaldano e una parte dei manifestanti si sposta verso Corso del Popolo per tentare di bloccare il traffico con la protesta. Un lungo corteo occupa la strada e blocca autobus e furgoni, cittadini che camminano gridando ‘Libertà’.

Agnese Casoni