Rovigo: smantellata rete di spaccio. Riforniva locali in città e provincia

Sei misure cautelari, nove perquisizioni e quattro arresti in flagranza. Sequestrati due chili di cocaina, hashish ed eroina

Polizia di Stato

Polizia di Stato

Rovigo, 16 settembre 2022 - La Polizia di Stato venerdì 9 settembre ha dato esecuzione a 6 misure cautelari e 9 perquisizioni disposte dalla Procura di Rovigo all’esito di un’articolata attività di indagine. Nel mese di novembre 2021 negli uffici della squadra mobile di Rovigo, è stato recapitato un esposto anonimo in cui veniva segnalata una fiorente attività di spaccio in un noto locale sito in questo centro cittadino. Gli investigatori, hanno immediatamente dato impulso a questo spunto di indagine, individuando in poco tempo il gestore del locale e il suo presunto fornitore. Considerato il profilo criminale dei soggetti coinvolti, che lasciava desumere una corposa attività di spaccio, il PM titolare del procedimento ha sostenuto l’ipotesi investigativa avanzata dagli operatori della squadra mobile con attività tecnica.

Le indagini hanno consentito di ricostruire, nel corso del tempo, una fiorente attività di spaccio al cui vertice è stato individuato un uomo albanese, per il quale, considerata la mole di cessioni contestate, è stata applicata la misura cautelare del carcere. L’uomo con frequenza settimanale, ha rifornito di consistenti quantitativi di stupefacenti, circa un etto per volta, diversi gestori di esercizi commerciali oltre a connazionali a loro volta impegnati nello spaccio a dettaglio. Nel corso dell’attività, infatti, sono state arrestate in flagranza di reato e a riscontro della tesi investigativa, tre gestori di noti locali presenti in questa Provincia.

Attività che ha condotto altresì, su iniziativa del Questore della Provincia di Rovigo, alla chiusura temporanea di questi ristoranti/pizzerie in parte divenuti magazzino di stupefacente. Tra i soggetti attinti da misura cautelare e dettagliatamente l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria vi sono altresì un italiano settantenne, residente in basso polesine che si è prestato in più occasioni a fungere da trasportatore e intermediatore nel commercio dello stupefacente, e un ragazzo brasiliano coinvolto nello spaccio a dettaglio per conto di uno dei ristoratori, destinatario, invece, della misura degli arresti domiciliari, alla luce della gravità dei fatti che gli sono stati contestati. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato applicato anche a un altro cittadino albanese, impegnato nella rivendita dello stupefacente a Villadose.

Sempre nell’ambito di questa attività, infine, è emersa la figura di un terzo cittadino albanese, a sua volta destinatario della misura degli arresti domiciliari, residente nel veronese, il quale all’occorrenza ha rifornito uno dei ristoratori, dimostrando un’immediata disponibilità di sostanza stupefacente così disvelando sin da subito un profilo criminale di rilievo, anche in virtù dei precedenti specifici a suo carico. Infatti, nel corso della perquisizione domiciliare, sono state rinvenute nel garage e nella sua abitazione diverse tipologie di sostanze stupefacenti. Nello specifico, circa un etto di marijuana, oltre 70 grammi di hashish, circa 25 grammi di eroina e quasi 2 chili di cocaina (valore che oscilla tra i 60.000 e i 200.000 euro), oltre a un bilancino di precisione.

Considerato il grosso quantitativo e la varietà di sostanze stupefacenti l’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato da questa Squadra Mobile e su disposizione del PM competente tradotto nella Casa Circondariale di Verona. Nel corso dell’attività svolta, che ha visto coinvolti, nella fase esecutiva, oltre 40 poliziotti, tra cui cinofili delle Questure di Bologna e Firenze e il Reparto Prevenzione Crimine di Padova, sono stati altresì sequestrati 9.000 Euro in contanti e bilancini di precisione trovati presso l’abitazione di alcuni tra i destinatari delle misure.