Smog Rovigo, scatta il blocco del traffico

Stop ai diesel Euro 5 dalle 8.30 alle 18.30, deroga per i veicoli commerciali

Rovigo, limitazioni al traffico a causa dello smog (Foto Donzelli)

Rovigo, limitazioni al traffico a causa dello smog (Foto Donzelli)

Rovigo, 19 febbraio 2019 - E’ emergenza polveri sottili in centro, il Comune impone lo stop alle auto che inquinano. Dopo settimane di superamenti dei limiti d’inquinamento consentiti, l’Arpav ieri ha annunciato che a Rovigo è allerta 1 per il pm10

Dopo 4 giorni consecutivi di superamento, nella stazione di Rovigo Largo Martiri, del valore di 50 microgrammi al metro cubo nel capoluogo da oggi scatta dunque l’allerta arancione, con  l’attuazione di una serie di misure temporanee da applicarsi all’intero territorio comunale a partire dal giorno successivo a quello di controllo e fino al giorno di controllo successivo inclusi sabato, domenica e giornate festive infrasettimanali da domani al 31 marzo.  

Divieto di circolazione dunque sul territorio comunale, dalle 8.30 alle 18.30, per le vetture alimentata a gasolio non omologate Euro 5 o successivi. E’ prevista la deroga per i veicoli commerciali.

Limitazioni anche per le abitazioni con il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosan in presenza di impianto di riscaldamento alternativo, aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle in base alla classificazione stabilita con Decreto ministeriale 186/2017. Divieto assoluto, inoltre, per qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto inclusi falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio. In città lo smog è diventato ormai una vera e propria emergenza.

Rovigo, dall’inizio dell’anno, è  in vetta alle città più inquinate d’Italia : al quarto posto, secondo Legambiente, dopo metropoli come Milano e Torino per il numero di sfioramenti nei primi  40 giorni del 2019: ben 26 gli sfioramenti rilevati dalle centraline Arpav del centro. fronte. A rischio la salute soprattutto di bambini e anziani che vivono e frequentano quotidianamente il centro storico. Anche lo scorso anno è stato un anno da codice rosso, segnato anche dal deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea per la qualità dell’aria: in ben 26 capoluoghi di provincia è stato superato il limite dei 35 giorni previsto per le polveri sottili, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver dovuto respirare aria inquinata per circa due mesi nell’anno. E, purtroppo, non va meglio in questo inizio del 2019. In poco più di 40 giorni dall’inizio del nuovo anno già 22 città hanno ‘’consumato’’ la metà dei 35 giorni oltre i limiti previsti dalla normativa vigente, ossia 50 microgrammi a metro cubo come media giornaliera da non superare per più di 35 volte in un anno, e tra queste  al quarto posto c’è proprio Rovigo. Frosinone scalo (30 giorni), Torino (Grassi) e Milano (viale Marche) con 28 giorni sonoì le città peggiori per superamenti dei livelli di Pm10 e potrebbero superare il limite annuale di 35 giorni già nelle prossime settimane, entrando di fatto subito in emergenza. Segue Rovigo (centro) con 26 giorni.