Rovigo, spese non pagate. Boom in condominio

Crescono del 20%, attorno ai mille euro per nucleo familiare. Una piaga

Condominio (immagine di repertorio)

BOLOGNA INTERVISTE SU SITUAZIONE PROSTITUZIONE IN VIA MILANO.

Rovigo, 11 novembre 2018 - C’è dell’arretrato in condominio. Gente che paga sempre più in ritardo o non paga proprio. In bilico tra avvisi dell’amministratore che restano lettera morta e contenziosi giudiziari, il fenomeno della morosità sul pagamento delle rate condominiali, sta crescendo in modo preoccupante in tutta Italia. E coinvolge anche Rovigo.

Si parla di un aumento medio nazionale delle morosità stimato di 1.250 euro a nucleo familiare. Sono veramente anni neri per il condominio. Secondo i più recenti dati di Confabitare nel Veneto, la provincia più ‘morosa’ è Padova con conseguente impennata delle cause innescata dai decreti ingiuntivi degli amministratori condominiali. Tanto per fare un esempio a Padovc la morosità è cresciuta del 21,3% negli anni 2015-2016. Rovigo, nello stesso periodo, viaggia su percentuali più basse.

Ma sempre significative di una tendenza che si fa fatica ad arginare. «E’ vero – afferma il geometra Gianluca Tobaldin, amministratore immobiliare – negli edifici che gestisco io riscontro sempre più difficoltà nel pagare le spese. Però è anche vero che chi non vuole pagare è quello che non ha problemi economici. Diciamo che si tratta di un furbo benestante. Invece quello che ha difficoltà, 50 euro te li porta sempre. Tanta gente se ne approfitta, la tendenza è a dilazionare molto di più».

Tobaldin riferisce di una percentuale del 2-3 % di condomini morosi rispetto all’intera platea di assistiti. Stessa percentuale che rileva Roberto Zanella, un altro amministratore condominiale. «Ho un sacco di insoluto – rivela – chi fa fatica a pagare finisce per ingrassare solo gli avvocati. Lo ammetto: faccio fatica ad incassare. E’ gente di tutti i ceti che non paga, italiani e stranieri». E se dopo diversi avvisi di recupero del credito, non arrivano i soldi, si finisce per mano di avvocato. Infatti , con l’entrata in vigore della nuova legge di riforma, l’amministratore di condominio è obbligato a rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi, non appesantendo quindi di ulteriori spese gli altri condomini, come avveniva in precedenza.

«Certo – puntualizza Zanella – in certi casi attivo la polizza di tutela legale e avvio la pratica che segue poi il suo corso. E’ un gran lavoro per gli avvocati anche se non è detto che col decreto ingiuntivo poi incassi. In ogni caso con gli avvocati in campo – osserva Zanella – qualcosa riesci a recuperare». Il fatto è chi non può pagare, prima di saldare i conti con il condominio dà precedenza all’affitto e alle bollette, sapendo di poter rimandare ancora. In ogni caso ci vogliono mediamente sette anni per arrivare in fondo alla causa e vedere messa all’asta la casa del condomino insolvente. Insomma , campa cavallo. «Io – conclude Gianluca Tobaldin – cerco di non dare da mangiare troppo agli avocati, però da un paio d’anni a questa parte hp messo in mora più di qualcuno. Noto che chi ha fatto il furbo continua a farlo e quindi faccio intervenire l’avvocato».