"Stop incidenti sul lavoro Facciamo fronte comune"

L’appello del prefetto durante la manifestazione dell’associazione Anmil. Dopo la messa il corteo ha raggiunto il monumento alla Gran Guardia

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Una messa nella chiesa dei Santi Francesco e Giustina; il corteto che ha sfilato nel silenzio per le strade fino al monumento dedicato alle vittime del lavoro dove è stata lasciata una corona di alloro; un momento di riflessione alla Gran Guardia. Sono stati i momenti salienti della 71ª giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, manifestazione organizzata dall’associazione Anmil. Il prefetto Clemente Di Nuzzo, nel corso del suo intervento, ha evidenziato l’esigenza di un’azione comune per la prevenzione degli incidenti sul lavoro. Fenomeno in crescita. Gli infortuni denunciati in Polesine passano dai 1249 del 2020 ai 1564 del 2021. Peggiora, seppur di poco, il dato sugli infortuni mortali. L’anno scorso sono stati quattro, quest’anno cinque. Crescono, del 34,3%, le malattie professionali, passando da 70 a 94. L’iniziativa è stata un confronto sui dati che riguardano il drammatico fenomeno, una riflessione che si è dipanata da un interrogativo quanto mai urgente. Cosa è necessario fare per una maggiore sicurezza sul lavoro? A fronte di una strage che non sembra arrestarsi. "I dati dell’Inail – afferma Luciano Serafini, presidente di Anmil – parlano di un fenomeno grave e in crescita. Il bilancio infortunistico del 2021 è allarmante. E’ necessario rafforzare le politiche di prevenzione, potenziare il sistema ispettivo e sanzionatorio, completare l’attuazione del decreto 812008. Dobbiamo impegnarci di più per la diffusione di una cultura della sicurezza, che non sacrifichi la vita e la salute dei lavoratori in nome del profitto. Serve una cultura della sicurezza che va coltivata sin dai primi anni di scuola". Erano presenti l’assessore al Welfare del Comune Mirella Zambello, la senatrice di Forza Italia Roberta Toffanin, la responsabile della sede Inail di Rovigo Valeria Siciliano, la consigliera della Regione Veneto Simona Bisaglia e la senatrice della Lega Antonietta Giacometti.

Giacomo Capovilla