"Tangenziale, presa in giro lunga 40 anni"

Incroci pericolosi, pedoni tra le auto, niente pannelli fonoassorbenti. L’appello dei residenti nel silenzio, anche Gaffeo prende tempo.

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Incroci a raso; pedoni e ciclisti costretti a muoversi in mezzo a auto e camion; rumori assordanti per il traffico intenso a tutte le ore del giorno. E’ il calvario che vivono le famiglie che risiedono lungo la tangenziale, una barriera di cemento che costringe i residenti a fare un giro lunghissimo per arrivare in centro. Un calvario che dura 40 anni, che nessuna amministrazione è riuscita a risolvere, una maledizione per le famiglie che hanno la casa lungo la statale 16. E’ nato un comitato dei residenti di via Pizzarda, Concilio Vaticano II e Marchioni, strade che sono ‘tagliate a metà’ dalla tangenziale. Fortissimi i rischi per i cittadini, inascoltato il loro appello tra progetti approvati e mai realizzati. La strada, dell’Anas, tra l’altro è priva di pannelli fonoassorbenti. Quaranta anni fa, come adesso. Nessuna risposta. Per risolvere il problema basterebbe completare il tratto di strada parallela alla tangenziale, 150 metri che andrebbe a collegare via Concilio Vaticano II con il sottopasso in via Fermi. "Il primo progetto c’è dai tempi della giunta Avezzù – racconta Valter Giolo, portavoce dei residenti – il completamento di questa strada, su un terreno incolto, risolverebbe il problema degli incroci a raso sulla tangenziale". Anas, che aveva proposto, come unica soluzione, l’installazione di guardrail per chiudere le vie che si affacciano sull’arteria. "Una proposta inaccettabile", dice Giolo. Sindaco dopo sindaco il problema rimane, 40 anni fa come oggi. "Il Comune – riprende – si era impegnato a fare questo tratto entro novembre, chiedendo un mutuo per reperire la somma. Dopo qualche mese ci è stato detto che non era più possibile perché i soldi servivano per sistemare l’università in via Marconi per lo spostamento della Polizia Locale. Avremmo dovuto attendere la vendita dell’acquedotto comunale ad Acque Venete. L’assessore Favaretto ci aveva promesso che entro la fine dell’anno avremmo visto le ruspe ma non è possibile". Giolo ha scritto al sindaco il 25 giugno. "Abbiamo chiesto un incontro con lui, il prefetto e Anas. Attendiamo ancora una risposta. Siamo stanchi di ‘faremo’".

Agnese Casoni