Traffico di droga: pusher finisce in carcere

La squadra mobile martedì ha arrestato l’uomo. Dovrà scontare sette anni di reclusione per associazione a delinquere

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Cristian Biscaro, 45 anni, è in carcere perché deve scontare 7 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. La sentenza definitiva è stata emessa dalla Corte di Cassazione. I fatti sono del 2006 quando il rodigino era stato trovato in possesso di 125 grammi di marijuana e di 62 grammi di cocaina ed era stato arrestato. Le successive indagini della procura della Repubblica di Napoli hanno accertato il suo coinvolgimento in una organizzazione criminale dedita allo spaccio. È stata la sezione catturandi della squadra mobile di Rovigo, martedì pomeriggio, ad arrestare il 45 enne e ad accompagnarlo nel carcere cittadino che dà sulla Tangenziale. La persona di cui stiamo parlando è nota ai poliziotti anche perché era stata coinvolta assieme ad un’altra trentina di persone, nelle indagini della Mobile scattate dopo la morte per overdose di Enrica Boni, ed in quell’occasione era stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Enrica Boni è morta a marzo del 2016 in ospedale a Rovigo. Aveva assunto droghe ed il tre dicembre 2015, in overdose, è stata raggiunta dall’ambulanza e portata al pronto soccorso. La 45enne rodigina era a casa sua, nella periferia della città, priva di sensi, respirava a fatica. L’allarme l’aveva lanciato un suo amico che era in casa con lei. Quando è arrivata in ospedale era già in gravissime condizioni. Ha resistito oltre tre mesi ma poi non ce l’ha fatta. L’amico che ha chiamato i soccorsi, allora 28 enne, è stato arrestato ed il 5 dicembre 2015. Ha dichiarato di aver voluto lanciare l’allarme. Poi per la gravità della situazione sarebbe scappato portando con sé la borsa di lei temendo che dentro ci potesse essere della droga. Cioè, non voleva che alla precaria situazione di salute, che sperava si sarebbe risolta in ospedale, si aggiungesse uno strascico giudiziario che per l’amica sarebbe stato duro da sostenere. Scappando avrebbe gettato via la droga che però è stata trovata dalla polizia. Poi ha scelto il rito abbreviato ed è stato comunque condannato, a due anni. Ma quella persona non è, ovviamente, il 45 enne che è in carcere da martedì per i fatti del 2006. Lui è stato coinvolto nell’indagine successiva che si è allargata ed ha interessato diverse persone che gravitavano nel mondo dello spaccio e del consumo di droghe pesanti in città. E la vicenda processuale che si è generata da quei fatti non si è ancora conclusa.

Tommaso Moretto