Travolto dall’amico, è grave. L’ombra di un gioco finito male

19enne in rianimazione, l’ipotesi del ‘car surfing’

Car surfing, rimanere in piedi sull’automobile in marcia (foto repertorio)

Car surfing, rimanere in piedi sull’automobile in marcia (foto repertorio)

Adria (Rovigo), 20 maggio 2017 - Un gioco tra ragazzi finito male. Tra le ipotesi che si sono fatte strada una è da brividi nella schiena: una sfida di coraggio con uno spiacevole epilogo. Un 19enne investito, ora in rianimazione. È successo giovedì sera in zona industriale ad Adria, il secondo centro polesano, in provincia di Rovigo. Il giovane è uno studente alla scuola alberghiera locale. È in prognosi riservata all’ospedale di Rovigo per aver giocato con gli amici.

L’incidente è avvenuto attorno alle 21,30, con il ragazzo investito da un coetaneo e amico. Questa almeno l’ipotesi più probabile. Uno scherzo, una mossa avventata, un eccesso di rischio. Tutto è oggetto di indagini da parte dei carabinieri e della procura di Rovigo, a coordinarle il pm Monica Bombana. È stata ventilata addirittura l’ipotesi che i giovani stessero giocando a rimanere in piedi sul cofano dell’auto in corsa. Lo chiamano car surfing. E sembra essere in voga un po’ in tutto il mondo tra i giovanissimi.

La rete offre una quantità immensa di fotografie di auto che sembrano lanciate a tutta velocità su stradoni di campagna o in mezzo al traffico cittadino, con ragazzi in piedi addirittura sopra la cappotta dell’auto con le braccia allargata, come a cavalcare un’onda.

Massimo riserbo da parte degli inquirenti, l’episodio è grave, la dinamica delicata da appurare e gli strascichi giudiziari per chi era al volante potrebbero essere tutt’altro che indolori. I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno eseguito i prelievi necessari a capire se fosse stato sotto l’effetto di alcol o droga. Il 19enne in prognosi riservata ha subito una delicata operazione all’ospedale di Rovigo dove è stato trasportato in un secondo momento dopo le prime cure.

Ora si trova in rianimazione. Ieri sera sembrava non essere più in pericolo di vita, ma le sue condizioni restano comunque delicate. Serie lesioni polmonari, frattura del bacino, politraumi. Il quadro clinico che trapela ufficiosamente non è rassicurante.

Ad aiutare la magistratura a fare chiarezza su quanto accaduto potrebbero essere utili i filmati di una fabbrica che proprio nello stradone dove è avvenuto l’incidente, viale Risorgimento ad Adria, ha la propria sede. Ci sono le telecamere.

E potrebbero aver ripreso tutto. In quella zona industriale, gli stradoni con lunghi rettilinei sono non di rado teatro di gare d’auto improvvisate, di competizioni d’accelerazione o cose simili. Sembra non fossero soltanto in due giovedì sera. E che l’auto, ora sotto sequestro, non abbia riportato alcun danno.