Tribunale Rovigo, la rivolta dei negozianti. "Giù le mani"

Striscioni affissi alle vetrine e rabbia, contestate le scelte del Comune. I commercianti: "Stanno continuando ad impoverire il centro storico"

Trasloco del tribunale, i commercianti in rivolta

Trasloco del tribunale, i commercianti in rivolta

Rovigo, 19 febbraio 2020 - Un simbolo sul filo. Il tribunale rischia di essere spostato, dopo la chiusura della struttura in centro, nell’ex ospedale Maddalena, luogo da anni lasciato al degrado. I commercianti insorgono e, con manifesti affisse alle vetrine dei negozi, esprimono tutta la loro contrarietà al trascoco. Una forte contestazione alle scelte del Comune. «Chiudere e spostare il tribunale lontano dal centro storico andrà a penalizzare il commercio che ruota intorno adesso – commenta Monia Marabese di Chic&Pop –. Non parlo solo di negozi ma anche di bar e ristoranti".

Per alcuni la soluzione non è chiudere, come commenta Mariana Zabava. "Basterebbe – afferma – redistribuire le strutture, magari facendo il carcere minorile al Maddalena e ampliando il tribunale per metterci i servizi che hanno bisogno di più spazio. Spostarlo non ha proprio senso. Significa impoverire ancora di più l’area urbana".

"Dopo il decentramento della questura, la chiusura della caserma dei militari, l’eventuale ipotesi di spostare l’ultimo pilastro che attira gente nel centro significa chiudere la città – commenta con amarezza Daniela Schiesaro –. Il centro continua a perdere pezzi importanti. Invece di valorizzarlo continuano a penalizzarlo".

Riutilizzare stabili che sono stati chiusi negli anni è, secondo Simonetta Casadio, la soluzione migliore. "Invece di continuare a decentrare le strutture basterebbe riutilizzare stabili già presenti, come l’ex questura. Sono stati chiusi senza pensare ad alcuna alternativa della loro destinazione d’uso. Il tribunale muove un giro di persone che al commercio fa bene. Non si può pensare di eliminare anche quello".

"Se venisse tolto verrebbe a mancare una fascia di gente che abitualmente passa per il cuore della città e acquista – commenta Martina Borghi del negozio Appunti di Viaggio –. La presenza di avvocati e le udienze portano gente da fuori, non a caso il giorno in cui ci sono le udienze il nostro negozio registra subito la differenza. Basterebbe individuare altri palazzi del centro che non sono più utilizzati. Penso al genio civile o alla Banca d’Italia, quest’ultima sistemata e mai utilizzata. La scelta del trasloco andrebbe a sminuire ulteriormente l’immagine della città".