Trivelle in Adriatico, la piattaforma Teodorico ottiene l’ok dal Ministero "Ma il Polesine paga ancora la subsidenza per le estrazioni degli anni ’40"

Il ministero della Transizione ecologica dà l’ok a 11 nuove trivellazioni per idrocarburi, in Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto e Sicilia, e gli ambientalisti insorgono: denunciano rischi di inquinamento, e soprattutto una scelta politica sbagliata, in un momento in cui bisogna decarbonizzare l’economia. Il ministero si difende parlando di atto dovuto per vecchie procedure, e promette a breve un piano per la transizione energetica che metta ordine nelle concessioni. Anche in Polesine c’è chi grida allo scandalo. È il consigliere comunale d’opposizione di Trecenta, Gilberto Bianchini del Pd. "Tra questi è stato approvato anche il progetto presentato dalla Ditta Po Valley Operations Ltd di fronte alle coste del Veneto e dell’Emilia Romagna relativo alla piattaforma Teodorico — annuncia —. La decisione è importante e nello stesso tempo estremamente grave perché in Polesine e nel Delta del Po stanno ancora pagando le conseguenze dell’estrazione di metano degli anni tra il 1940 e il 1950. L’opinione pubblica deve sapere che è stata scientificamente provata per il Polesine la diretta correlazione tra estrazione di metano e abbassamento del suolo definita subsidenza, per cui lo Stato ha riconosciuto i danni allora provocati e finanzia ancora per quei danni interventi di ripristino". Ma il Pd si è mosso anche a livello regionale, con il consigliere Andrea Zanoni, ambientalista di Treviso. "La ripresa delle trivellazioni al largo dell’Adriatico è pericolosa e fuori dal tempo. Il Veneto, e in particolare la provincia di Rovigo, ha già pagato abbastanza per l’estrazione di idrocarburi, visti i danni provocati dalla subsidenza. Inoltre contrasta con il ‘Green deal europeo’ e gli impegni sulla transizione ecologica e la decarbonizzazione: è un salto nel passato", dice Zanoni. "Mi unisco alle preoccupazioni non solo delle associazioni ambientaliste, ma anche dell’Anbi: è un controsenso se si pensa che appena tre anni fa il Governo ha rifinanziato gli interventi di mitigazione per i danni da subsidenza in Polesine e lungo la costa dell’Emilia Romagna — prosegue —. Motivi validi ancora oggi e su cui attendiamo ritrovi la parola Zaia, negli ultimi giorni rimasto assolutamente muto".

Tommaso Moretto