Rovigo: trova un tesoro in uno zaino e lo restituisce al proprietario

La bella storia di solidarietà vede protagonista un giovane straniero disoccupato

Portafoglio restituito (immagine di repertorio)

Portafoglio restituito (immagine di repertorio)

Rovigo, 14 aprile 2022 - Trova uno zaino con all’interno un bel gruzzolo di soldi, un tablet di valore ed effetti personali di pregio e senza indugio li consegna alla Polizia che riesce a trovare il proprietario con finale oltre le aspettative. È accaduto a Rovigo l’indomani della celebrazione del 170° Anniversario della Polizia di Stato. I fatti vedono come protagonista un giovane, di circa trent’anni, originario del Marocco, privo di un lavoro fisso e costretto dalle vicissitudini della vita a chiedere aiuto alla ‘Caritas’ e ad altre associazioni benefiche per ‘sbarcare il lunario’, che si è imbattuto in uno zainetto mentre passeggiava in una piazza del centro di Rovigo.

Dopo essersi guardato attorno alla ricerca del proprietario, decide di aprilo per verificare se vi fosse un qualche documento di identità. Con grande stupore scopre che l’interno è pieno di cose di valore: contanti per l’ammontare di circa 1300 euro, un nuovissimo tablet della marca più prestigiosa e molti altri oggetti di elevato valore commerciale. Senza pensarci su due volte l’uomo si porta quindi in questura dove trova personale dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico che riesce a risalire e a contattare il proprietario dello zaino, un giovane e noto imprenditore rodigino che nel frattempo, come riferito poi ai poliziotti, aveva già perso ogni speranza di trovare quanto da lui stesso smarrito, tra cui importanti documenti che riguardavano il suo lavoro.

In questura, dopo le verifiche di rito, incontra quindi colui che ha ritrovato i suoi beni e, visibilmente emozionato e ancora incredulo, non indugia a ricompensare lautamente e oltre ogni aspettativa più rosea il giovane straniero che, con grande onestà, lo aveva aiutato. Un gesto piccolo ma al tempo stesso di immenso spessore quello posto in essere del giovane immigrato, che dovrebbe portare ognuno di noi a riflettere sull’universalità dei valori fondanti del corretto rapporto umano a discapito dell’esclusività che troppo spesso si è portati a considerare a proprio favore. Il giovane straniero avrebbe potuto trarre un indiscutibile vantaggio dall’appropriarsi della somma di denaro e del tablet, considerata anche la condizione economico-sociale nella quale versa, però ha prevalso la solidarietà, l’umanità ed il senso civico di un ragazzo, magari sfortunato, ma che indubbiamente ha dimostrato di possedere una profonda moralità.