Rovigo, ultimatum per il chiosco. Operai pronti a muoversi

La struttura, dopo 20 anni, verrà smontata. La titolare dell’attività attacca l'Amministrazione

Monica Vettorato davanti al chiosco in piazza Merlin (Foto Donzelli)

Monica Vettorato davanti al chiosco in piazza Merlin (Foto Donzelli)

Rovigo, 10 giugno 2018 - Giovedì prossimo è l’ultimo giorno di autorizzazione del chiosco di piazza Merlin, detta piazza Roma. Da venerdì in poi il Comune può mandare gli operai per disinstallare la struttura mobile, che è lì da 20 anni, e portarla altrove.

"Dovremmo farlo noi ma non abbiamo i soldi. Però non è vero che il Comune ci ha proposto delle alternative, non ci ha mai proposto nulla", ha detto Monica Vettorato, la titolare dell’attività, che è seguita da un’avvocato. La donna è molto contrariata per come l’amministrazione comunale ha deciso unilateralmente di non rinnovare l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico.

"L’avvocato ci ha spiegato che se non rimuoviamo noi la struttura lo fanno loro e ci mandano il conto", ha dichiarato, affranta. "Avremmo voluto un rinnovo almeno per riuscire a vendere, di offerte ce n’erano ma senza il rinnovo chi accetterebbe?", fa sapere la signora, 54 anni. "Ho venduto la casa, la sto liberando — ha dichiarato ieri mattina, abita a poche decine di metri di distanza dal chiosco —. Mi mancano 5 anni per andare in pensione, non so dove andrò a lavorare adesso".

Poi ha ricordato gli investimenti fatti da lei e dal suo ex marito, quando vent’anni fa si pagava ancora in lire, 350 milioni comprensivi del costo della struttura mobile. Ora non è riuscita a vendere neanche gli arredi interni per rientrare almeno in minima parte. "Non ho venduto nemmeno un bicchiere", ha ammesso. Il bar è chiuso da mesi mentre l’edicola adiacente non apre la saracinesca da anni.

Era il 1997 quando si è iniziato a parlare del progetto che poi ha visto la luce nel 1998. La convenzione, ventennale, con gli attuali gestori, era stata firmata con l’amministrazione dell’allora sindaco Fabio Baratella, di centrosinistra. Un progetto che è stato molto criticato, soprattutto dal centrodestra fondamentalmente per motivi estetici.

La struttura ha diviso da sempre la città, in molti la considerano brutta, rovinerebbe uno degli scorci più belli del centro, si trova tra l’inizio dei portici di via Cavour, porta San Bortolo, la fontana di piazza Roma e la piazzetta Annonaria. Uno dei più determinati a far sparire il chiosco è l’assessore Luigi Paulon che è stato in giunta, a periodi, sia con Paolo Avezzù, sia con Bruno Piva, sia oggi con Massimo Bergamin. Sempre con il centrodestra.

Attualmente una delle ipotesi sul tavolo è che quello spiazzo diventi un piccolo parcheggio a pagamento per rendere più fruibile il centro storico. Ma permane l’incertezza su quando e chi smonterà la struttura.