"Una vita per la scuola, io cavaliere nel nome delle donne"

Badia, Raffaela Quaiotti ha ricevuto il titolo nei giorni scorsi. Ha vinto il concorso ’Premio della bontà Livio Tempesta’. .

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"È stata una esperienza bella, coinvolgente, ma anche faticosa" dice senza nascondere la sua emozione Raffaela Quaiotti per 35 anni professoressa nella scuola media Alberto Mario di Lendinara, dove ha lasciato molti ricordi. Grande negli anni dell’insegnamento l’attenzione che ha sempre mostrato verso i ragazzi più fragili. Una docente, un’artista ed una donna che nei giorni scorsi ha ricevuto da Giovanni Rossi, sindaco di Badia il paese dove abita, l’onoreficenza di cavaliere. La cerimonia si è svolta in prefettura.

Un bel riconoscimento

"Penso che molte sarebbero le donne che dovrebbero essere segnalate per quanto hanno fatto nel lavoro come nella famiglia. C’è un po’ troppa disattenzione verso le donne che si manifesta anche in questi momenti"

Ci parli di quegli anni

"Ho sempre messo tutto l’impegno e la disponibilità nei corridoi, nelle aule della scuola, nel contatto con i colleghi ed i ragazzi della scuola media Alberto Mario a Lendinara. In fondo ritengo di essere un’artista prestata all’insegnamento con 36 anni da docente di sostegno. Il messaggio che ho vouto dare ai ragazzi, partendo da quelli con difficoltà, è stato che nella vita c’è una possibilità per tutti. Aiutare gli altri permette anche a sé stessi di crescere"

Una delle esperienze che ha voluto portare in una classe è stata quella di partecipare con gli alunni al concorso nazionale ’Premio della bontà Livio Tempesta’

"Sì, tutta la classe si è fatta carico di fare da guida ad un ragazzo disabile favorendo l’inserimento. Lo hanno seguito, accompagnato nel lavoro in classe, rendendolo partecipe di tutta la vita della classe. La II A della scuola media Alberto Mario ha vinto il premio che è stato consegnato dall’allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, con visita privata a Papa Giovanni Paolo II. Un’esperienza indimenticabile per tutti. Molti altri sono stati gli obiettivi raggiunti e le difficoltà superate per permettere ai ragazzi di sentirsi tutti partecipi dello stesso progetto educativo"

L’arte, cosa rappresenta per lei?

"Mi sono formata alla scuola d’arte di Castelmassa e questa passione ha sempre camminato di pari passo con il mio essere insegnante. Nei momenti liberi dalla scuola era il mio metodo per rilassarmi dalle problematiche quotidiane e motivo di ispirazione per nuovi progetti nella scuola"

L’altro giorno la cerimonia...

"Questo riconoscimento, purtroppo assegnato a poche donne, rappresenta un messaggio per i tanti docenti che spesso vedono poco riconosciuto il valore del loro lavoro"

Dopo la scuola?

"Non potevo abbandonare la mia passione per l’arte. Ora sono direttrice artistica della Maison di moda Rdress couture, nella quale vengono utilizzate in modo etico le mie opere d’arte più significative".

Clara Grossi