Usura, Pizzo resta ai domiciliari

Il giudice conferma la misura. Prestito di 60mila euro, la verità dell’imprenditore

Rubens Pizzo (foto Donzelli)

Rubens Pizzo (foto Donzelli)

Rovigo, 23 marzo 2019 - Le ha prestato 120mila euro in contanti, senza interessi, perché è un’amica d’infanzia e voleva aiutarla con la sua attività imprenditoriale in provincia di Bologna. Questo ha detto ieri Rubens Pizzo dichiarandosi estraneo ai fatti davanti al giudice per le indagini preliminari Silvia Varotto.

Il 45 enne commerciante, agli arresti domiciliari per usura, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha chiesto la revoca della misura cautelare. Contrario il pubblico ministero che sostiene l’accusa, Sabrina Duò, la quale riteneva vi fossero buoni motivi, tra gli indizi di prova raccolti dai carabinieri, affinché la misura emessa venisse confermata, come infatti ha deciso di fare il gip Varotto con ordinanza di rigetto notificata a Pizzo ieri pomeriggio.

Dall’arresto di sabato scorso è passata una settimana. Quel giorno, a casa di Pizzo, i carabinieri hanno trovato diversi assegni senza data a copertura di un prestito che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato di 60 mila euro nei confronti di una 27 enne di origine cinese titolare di una attività commerciale in provincia di Bologna. L’usura si configurerebbe, secondo gli uomini del maggiore Nicola Di Gesare, proprio perché Pizzo avrebbe preteso di ritorno il doppio della cifra prestata.

A conferma dell’ipotesi di reato ci sarebbe una notevole quantità di trascrizioni di intercettazioni telefoniche ed ora lo smartphone dell’indagato, sequestrato, è in mano agli esperti dell’Arma per ulteriori verifiche sul contenuto delle chat di whatsapp e delle altre applicazioni di messaggistica istantanea. È durato un’ora circa ieri l’interrogatorio di Pizzo, al suo fianco l’avvocato Michele Brusaferro, il quale ha dichiarato: «L’imprenditrice bolognese, presunta persona offesa, che, si sottolinea, non ha mai denunciato Rubens Pizzo, era stata sentita dalla difesa in sede di indagini difensive il 17 marzo e aveva confermato i fatti così come Pizzo da subito aveva descritto.

Successivamente è stata sentita dalla polizia giudiziaria. Di tale dichiarazione la difesa non ha ancora potuto prendere visione, in quanto depositata solo oggi contestualmente all’interrogatorio». La difesa è comunque in attesa del pronunciamento del tribunale del riesame che potrebbe decidere per la liberazione di Pizzo o confermare la misura del gip. Pietro Gianella, 52 anni, pescatore di Goro, arrestato lo stesso giorno di Pizzo, si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato riaccompagnato ai domiciliari.