Rovigo, vaccini obbligatori, il Veneto posticipa di due anni

"Vistosa incongruenza nella legge" sull'obbligo per l’iscrizione a scuola dei bambini da 0 a 6 anni

Un piccolo paziente viene vaccinato (Foto Ansa)

Un piccolo paziente viene vaccinato (Foto Ansa)

Rovigo, 5 settembre 2017 - Ci sarà tempo fino all’anno scolastico 2019-2020 in Veneto per presentare tutta la documentazione vaccinale per i bimbi da zero a sei anni ed evitare la decadenza dell’iscrizione dagli asili nido e infanzia: è quanto prevede il decreto che predispone le «indicazioni regionali in regime transitorio di applicazione della legge Lorenzin», firmato dal direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan.

La Regione Veneto, in attesa di conoscere l‘esito del ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge nazionale che impone l’obbligatorietà di dieci vaccini, ha varato un decreto che, ‘sfruttando‘ quella che i tecnici ritengono un’incongruenza nel testo, introduce di fatto una moratoria di un anno per quanto riguarda la frequenza dei servizi per l‘infanzia e le scuole dell‘infanzia dall‘anno scolastico 2017/2018 per i bimbi già iscritti. Il provvedimento, che porta la firma del direttore regionale del settore Sanità, Domenico Mantoan, si basa su un’incongruenza che fa parte dei contenuti del ricorso del Veneto alla Corte Costituzionale.

Nel frattempo, la Regione del Veneto ha già inviato le prime indicazioni operative per l’applicabilità della Legge e ha fornito a tutte le Aziende Ulss il modello di autocertificazione da utilizzare da parte dei genitori per la presentazione agli uffici scolastici. Le Ulss, dopo avere verificato che i bambini “non in regola” con l’obbligo vaccinale dagli elenchi gia’ ricevuti dalle scuole non abbiano un appuntamento già fissato, invieranno ai genitori una lettera raccomandata invitandoli ad un colloquio per ulteriori approfondimenti e per procedere alle vaccinazioni. Il decreto ribadisce anche che sono utilizzabili i modelli di autocertificazione già trasmessi alle Ulss.

«Il modello coercitivo, cioè dell’obbligo senza se e senza ma, senza spiegazioni, finisce che crea allontanamento vaccinale e non profilassi vaccinale». Così Luca Zaia, presidente del Veneto, sulle ultime vaccinazioni in materia vaccinale. «Il Veneto è l’unica Regione che ha una legge che non prevede l’obbligo vaccinale, ce l’ha da 10 anni e le performance vaccinali ci sono, perché dialoghiamo coi genitori - ha dichiarato Zaia -. La nuova legge prevede che ci sia un rapporto chiaro e definito tra l’istituto scolastico, la scuola per l’infanzia e la scuola privata per l’infanzia ed il genitore. Di mezzo c’è un certificato che deve attestare che siano state fatte tutte le vaccinazioni per legge».

«Esprimiamo vivo apprezzamento per l’iniziativa della regione Veneto per la moratoria delle legge Lorenzin sulla coercizione vaccinale che dà respiro alle migliaia di genitori veneti. In Italia, milioni di genitori sono ancora travolti da una informazione inadeguata, integrata da una ampia inefficienza dei servizi dei centri vaccinali, incapaci, il più delle volte, anche semplicemente di ampliare l’orario di apertura o di fornire informazioni concrete ed adeguate ai genitori sulla data della prenotazione». Lo ha dichiarato Antonio Affinita, direttore generale del Moige, Movimento Italiano Genitori Onlus.