West Nile, incubo a Rovigo. "Nessun controllo su gazze e corvidi, ecco chi ringraziare"

L’allarme nella zona tra Santa Rita e la frazione di Grignano, scatta la disinfestazione. Parla il presidente di Federcaccia

Zanzare, scatta la disinfestazione (FotoSchicchi)

Zanzare, scatta la disinfestazione (FotoSchicchi)

Rovigo, 5 agosto 2018 - Anche in località Santa Rita, nella città di Rovigo, è stato scoperto un focolaio di West Nile, cioè di zanzare in grado di trasmettere il virus all’uomo. Ieri nel tardo pomeriggio la polizia locale si è presentata in via Mantegna, una zona residenziale con un parco, per informare i residenti. Nelle prime ore del mattino di oggi una ditta specializzata ha eseguito l’intervento adulticida per eliminare le zanzare.

SCHEDA Come difendersi dal virus

«West Nile, la parola che da alcuni giorni appare sulle prime pagine dei quotidiani locali, è ai più sconosciuta. Ma non a noi cacciatori – dice il presidente provinciale della Federcaccia Roberto Rovigatti –. Da anni denuncio l’esistenza del problema. Nel rapporto 2007-2010 del ministero della Salute si legge che l’area di intervento è rappresentata dalle province di Venezia, Padova e Rovigo. Nel rapporto è scritto che nel 2008, dopo 10 anni dalla sua comparsa in Italia, il virus ha causato un’estesa epidemia nelle province di Ferrara, Bologna, Modena, Rovigo, Padova, Verona e Mantova. Probabile origine dell’epidemia è stata l’introduzione del virus da parte degli uccelli migratori che svernano e soggiornano nelle aree naturalistiche delle Valli di Comacchio. Nelle province limitrofe è attivo un piano di controllo dei corvidi. E nella nostra provincia? Il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso della Lega antivivizionista che ha sospeso il piano di controllo della gazza e della cornacchia. Adesso ci troviamo a leggere di zanzare e meningite ma se gli amministratori ed i tecnici del settore, per quieto vivere, continueranno a dare spazio alle pretese integral-animaliste, nel futuro sentiremo parlare di nutrie e leptospirosi, zecche e borreliosi di Lyme, volpi e rabbia silvestre. Ed anche allora sapremo chi ringraziare».

Il medico: "La battaglia va fatta con la disinfestazione"