"West Nile, quest’anno rilevati meno insetti"

Il dirigente dell’Ulss5 Compostella: "Il virus è ancora presente ma non ci sono stati casi di trasmissione agli umani. Dato incoraggiante".

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di Agnese Casoni

La campagna di disinfestazione e prevenzione contro la febbre West Nile organizzata dall’Asl locale sta dando buoni risultati. La conferma durante la conferenza stampa in cui il direttore generale Antonio Compostella ha fatto il punto della situazione. "La disinfestazione da due anni viene gestita direttamente dall’Ulss – spiega Compostella – ed era iniziata nel mese di aprile, durante l’emergenza sanitaria. Questa partenza precoce ha contribuito al suo successo".

La campagna prevede sei cicli di trattamenti anti larvali delle caditoie e dodici cicli di trattamento dei fossati, che si svolgono da aprile a ottobre. "Attualmente siamo al quinto ciclo di trattamento delle caditoie e al nono di intervento dei fossati. Circa 76mila caditoie per ciclo e una media di 70 chilometri di fossati bonificati in circa 188 ore di intervento per ogni ciclo". La campagna si è svolta attraverso due precise azioni: l’uso delle trappole per le zanzare in alcune zone specifiche del territorio provinciale. Interessate sia le zone rurali che quelle urbane. La seconda azione è l’analisi del materiale genetico contenuto nelle zanzare raccolte. "Le trappole permettono di capire il numero degli insetti presenti nel territorio – spiega Compostella – quest’anno abbiamo riscontrato che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è nettamente inferiore in entrambe le zone. Quanto alla presenza del virus, è stata riscontrata solo in alcune aree del Basso Polesine. Questo significa che il virus è presente ma il fatto che non ci siano stati casi di trasmissione agli umani è incoraggiante". La malattia, provocata dal virus, viene trasmessa agli uomini e agli animali per mezzo della puntura della zanzara del genere Culex, quella più comune nel nostro territorio.

"Il virus sopravvive e circola nell’ambiente proprio attraverso questi insetti – conferma il direttore generale –. La zanzara punge gli uccelli selvatici e, se infetta, può trasmettere il virus anche all’essere umano. Il virus può causare sintomi modesti ma, in alcuni casi, si manifesta anche con febbri molto alte, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Il virus può anche creare problemi neurologici e, in caso di soggetti fisicamente fragili, può anche portare alla morte". Proprio nel 2018 il Polesine era stato territorio di numerosi focolai e, purtroppo, anche di diversi decessi. L’obiettivo per il 2020 è di replicare l’ottimo risultato ottenuto nell’anno precedente, con zero casi di West Nile.