Zingaretti ci pensa: Salmaso in corsa per un posto da sottosegretario

La docente è responsabile della consulta femminile. L’operazione per compensare il ‘vuoto’ delle quote rosa

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A Roma, nel governo del Paese, non ci sono più polesani da un bel pezzo. Un declino politico che sembra inarrestabile e che fa venire nostalgia pensando ai tempi della Dc e di Toni Bisaglia. Ma forse questa assenza è finita. Infatti, stando ai rumors romani, Raffaella Salmaso, rodigina, docente e attuale responsabile della consulta femminile del Partito Democratico, sarebbe tra i profili che il segretario nazionale Nicola Zingaretti sta vagliando per un posto da sottosegretario. Una situazione favorevole creatasi dopo il suo solenne impegno per garantire la parità di genere non rispettata dal partito con la nomina dei ministri. Salmaso e altre donne venete del Pd sono improvvisamente balzate in primo piano proprio perché le azioni rosa hanno avuto un’impennata, a tal punto da mettere in discussione la riconferma nella compagine governativa dei veneti Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’economia, Achille Variati, sottosegretario agli interni e Andrea Martella, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Dei tre, l’unico con qualche possibilità di riconferma sarebbe Variati, essendo stata riconfermata ministra Luciana Lamorgese. Ma quella che si sta aprendo nel Pd veneto col governo Draghi sembra una stagione al femminile, dopo che il partito è precipitato al 12 per cento alle regionali 2020, subendo anche l’esclusione dalla squadra dei ministri sia col Conte 2 che con Draghi. Così adesso, oltre alla Salmaso, nella lista del segretario Zingaretti ci sarebbero anche l’eurodeputata Alessandra Moretti, l’ex senatrice trevigiana Laura Puppato e l’ ex vicepresidente della Camera, Margherita Miotto. "Io non ho notizie dirette su questa possibilità di essere chiamata a Roma – afferma Raffaella Salmaso – questa prospettiva che il segretario Zingaretti ha lanciato vale a dire faremo sottosegretari tutte donne, è una presa di posizione forte, ma non deve essere interpretata come una contrapposizione nel partito tra uomini e donne. Il fatto che nessuna donna del Pd sia stata nominata ministro ha posto degli interrogativi al nostro interno , però tutti i nomi che adesso vengono fuori non hanno assolutamente il significato di contrapposizione anche perché abbiamo avuto tre sottosegretari veneti come Baretta, Variati e Martella che hanno lavorato bene ". A questo punto le donne venete del Pd potrebbero diventare il punto di equilibrio tra la rappresentanza di genere e quella territoriale. Saranno la carta vincente di un partito che deve risalire la china a dopo la delusione del 2020? "E’ chiaro – conclude Salmaso – che ora il Veneto dovrà avere la sua rappresentanza, il segretario Zingaretti è sempre stato presente sui territori. Dal punto di vista degli equilibri politici del partito non so nulla e non voglio pronunciarmi. Se nei posti di sottosegretario ci saranno donne non sarà però una compensazione bensì una scelta politica che il Pd farà, perché un partito come il nostro nel suo dna ha il valore della democrazia paritaria e rappresentativa".

Giuliano Ramazzina