Rovigo, 18 febbraio 2010 - E fanno cinque. Cinque 'colossi' energetici le cui sagome si staglieranno nelle campagne del Polesine, sacrificate al business del momento, quello del fotovoltaico, dell’energia solare pulita. Cinque 'cattedrali' che stanno dividendo l’opinione pubblica: chi è pro, per via dell’anti inquinamento e chi è contro, vedi soprattutto i coltivatori diretti che nel caso di Loreo non l’hanno mandata a dire e hanno subito dissotterrato l’ascia di guerra impugnando la delibera regionale davanti al Tar. Come andrà a finire, lo sapremo fra non molto.


Loreo , dunque, ma anche Bagnolo Po, che ha trasformato l’ex piarda dove si lavoravano i pomodori in un impianto da tanti kilowatt, uno tra i più grandi d’Italia. E poi Canaro, dove il progetto è sul tavolo della Regione e poi si passerà alla realizzazione. Prospettive fotovoltaiche anche per l’ex base militare di Zelo-Ceneselli, più volte al centro di idee anche cervellotiche e che adesso sembra avere imboccato la soluzione del recupero: non più missili di guerra ma pannelli di pace.

 Infine ora spunta anche il mega progetto di San Bellino del quale parliamo diffusamente nell’intervista col sindaco Massimo Bordin: 83 ettari vicino alla superstrada Transpolesana, futura Nogara-mare, in una zona artigianale, il più grande insediamento d’Europa se sarà costruito dopo avere passato le forche caudine regionali. Il progetto ha il marchio della società ‘ Sun Edison Italia’, referente Francesco Liborio Nanni. Ma vediamo di che tipo di business si tratta.


CENESELLI E BAGNOLO PO
Ceneselli vuole riconvertire l’ex base militare in stabilimento fotovoltaico, ma il precursore e per ora unico realizzatore di questa tipologia di impianti di energia pulita, è il comune di Bagnolo Po, che ha realizzato nell’ex piarda di raccolta del pomodoro un impianto da 100 kilowatt. E’ un 'gigante' da 570 mila euro in un Comune di neanche duemila abitanti. Si tratta infatti per ora del più grande impianto del Veneto e per costruirlo è stato sottoscritto un mutuo ventennale con la Cassa depositi e prestiti. Non è stato ancora inaugurato ufficialmente, ma è già in funzione dal 30 dicembre scorso.

"Siamo molto contenti — dice il sindaco di Bagnolo Pietro Caberletti — nonostante il pallido sole invernale l’impianto funziona al 70 per cento del potenziale, quindi tra qualche settimana dovremmo arrivare a pieno regime". Si fa presto ad essere contenti: l’impianto dovrebbe garantire infatti entrate oscillanti tra i 50 e il 60 mila euro all’anno vendendo all’Enel l’energia prodotta, quindi una spesa che sarà ammortizzata in almeno dieci anni.


CANARO
A Canaro all’ombra dell’argine del Po sorgerà tanto per cambiare un impianto fotovoltaico tra i più grandi d’Italia per dimensioni e tecnologie utilizzate: si tratta di una sinergia imprenditoriale di più società, quali ‘Tecnoservice Srl’ che cura la progettazione, cogiuntamente alle società ‘Tecsol Srl’, ‘Tecnoenergy Srl’ e ‘Soleco Srl’, in qualità di soggetti proponenti. Le misure e le caratteristiche: 120 ettari con uno stralcio di 47,5 ettari per produzione di energia, per un parco fotovoltaico costituito da 4 impianti di 5,999 Mw cadauno, realizzato a terra su una superficie agricola sita in località Valiera e Cà Longa di Canaro. Il tutto è all’esame dal competente ufficio regionale della Regione.


Progetti su progetti in un Polesine sta diventando la casa del sole. Con una voce fuori dal coro. Quella della Coldiretti. "Siamo favorevoli — afferma Valentino Bosco (foto), presidente dell’associazione di Rovigo e vice presidente veneto — all’utilizzo di fonti di energia pulita e rinnovabile, riteniamo però che i grandi impianti fotovoltaici, vista la loro natura industriale , debbano essere realizzati in aree artigianali o produttive, non in aree agricole che non sono in attesa di occupazione". Il punto è proprio questo: nella casa del sole polesana ci potrebbe essere qualche ombra.