Amazon Rovigo, c'è chi si preoccupa del nuovo centro

Il direttore generale di Confesercenti, Franceschi: "Dobbiamo stare attenti alle ripercussioni su ambiente e viabilità e non è una battaglia ideologica"

Il direttore generale di Confesercenti Rovigo, Maurizio Franceschi

Il direttore generale di Confesercenti Rovigo, Maurizio Franceschi

Rovigo 21 febbraio 2020 - Preoccupazione per le ripercussioni logistiche e ambientali del commercio elettronico sulla nostra aria urbana. È quanto é stato espresso dal direttore generale della Confesercenti Maurizio Franceschi. "Non è nostra intenzione fare una battaglia ideologica contro il commercio elettronico – ha precisato Franceschi – Questi grossi canali di distribuzione sono presenti in Europa da anni e con percentuali di impatto sul mercato maggiori rispetto all’Italia. E’ un fenomeno che sta prendendo spazio anche nelle nostre zone ma che deve assolutamente avere delle regolamentazioni prima di creare danni". L’acquisto di prodotti tramite l’e-commerce, nel nostro paese, ha visto i suoi numeri aumentare negli anni.

Il numero di clienti di questo settore è destinato a crescere, anche grazie ai tempi sempre più brevi di consegna delle merci e alla facilità dei resi. "Il consumatore finale ha un’idea distorta di questo tipo di commercio derivato dalla rete - commenta Franceschi - Il prodotto viene ordinato in maniera virtuale ma si materializza nelle mani del consumatore dopo una serie di processi reali. Innanzitutto parte fisicamente da dei magazzini. Questi sono molto grandi nelle maggiori città e diventano più piccoli e più vicini a quelle minori per consentire la velocità di consegna del prodotto. Per questo con il tempo si è reso necessario l’aumento del loro numero. Ma non va dimenticato che queste merci vi arrivano grazie al trasporto su strada di furgoni e mezzi pesanti, che necessitano di collegamenti stradali efficienti per garantire l’arrivo nel minor tempo possibile. Maggiore sarà il numero dei mezzi impiegati per il trasporto, maggiori saranno i problemi di traffico, i danni al manto stradale e all’ambiente".

Il problema sollevato da Confesercenti nasce dal fatto che alle porte della città sta per nascere un secondo magazzino di Amazon, accolto positivamente dai residenti in quanto apporterebbe posti di lavoro. Secondo Franceschi, però, questi posti col tempo saranno destinati a diventare sostitutivi: "Abbiamo già visto, in passato, cosa accade quando si aprono queste nuove relatà di vendita. Ci basti pensare al periodo in cui sono nati i centri commerciali e al miraggio dei benefici che avrebbero apportato. Se da una parte queste realtà promettono grandi assunzioni, dall’altra vanno ad indebolire il mercato tradizionale, causando la chiusura di negozi e quindi aumentando comunque la disoccupazione. C’è una concorrenza squilibrata tra questi mercati, perché finisco per essere regolamentati nello stesso modo, pur avendo numeri diversi. Stiamo chiedendo che vengano fatti degli interventi per equipararlo, con norme e strumenti urbanistici, alla grossa distribuzione non più al mercato tradizionale. In un’epoca in cui i problemi ambientali e sociali sono argomenti importanti per tutti, anche un invito al consumatore finale “Serve consapevolezza da parte dei clienti di cosa realmente significa commercio elettronico". conclude Franceschi.