Amazon Castelguglielmo, dubbi dei sindacati su contratti e qualità del lavoro

Colombo (Cgil) sulle nuove occupazioni del colosso: "Molti giovani cercano posti inerenti al titolo di studio"

Amazon apre una magazzino a Castelgugliemo

Amazon apre una magazzino a Castelgugliemo

Rovigo, 13 agosto 2020 -  Prudenza e attenzione. È questo l’atteggiamento del segretario generale del sindacato Cgil, Pieralberto Colombo, rispetto al centro di distribuzione Amazon che sta per essere inaugurato tra San Bellino e Castelguglielmo, sulla Statale 434, la Transpolesana. Amazon è un colosso multinazionale di vendita online. Sparsi per il mondo ci sono degli enormi magazzini dove arriva la merce e viene smistata su camion e camioncini che si occupano delle consegne. Uno di questi è appena stato costruito in Polesine e gli amministratori locali, sindaci e consiglieri comunali, esaltano le ricadute occupazionali. Colombo non nasconde un certo scetticismo.  Sindaci entusiasti, la Cgil?  «Comprendo il punto di vista dei sindaci. Però, è necessario fare un ragionamento che superi i numeri nudi e crudi. È vero che nel giro dei prossimi 3 anni Amazon dice che garantirà 8-900 assunzioni a tempo indeterminato. Il problema rimane la qualità del lavoro e l’idea di sviluppo di questa provincia». Che figure verranno assunte?  «In grande maggioranza magazzinieri. Le selezioni sono affidate alle agenzie di somministrazione. Il contratto applicato, per quello che stiamo vedendo dai primi dirigenti assunti, è quello nazionale della logistica ma è chiaro che ci sarà una percentuale non bassa che farà il primo periodo sotto l’agenzia di somministrazione». Però in 3 anni 8-900 assunti. «Il problema è la qualità del lavoro, l’idea di sviluppo, convincere le persone a rimanere. Il Polesine si sta spopolando, ci sono Comuni che non reggono da soli. Le perplessità emergono al di là della tipologia contrattuale. La maggioranza guadagnerà 1.200 euro al mese lavorando 8 ore al giorno. Faranno i pendolari, non si trasferiranno. È importante capire i ritmi, dettati dall’algoritmo che organizza il lavoro. La nostra sfida è umanizzare questi ritmi di lavoro». Fra tre anni, comunque, tutti a tempo indeterminato?  «No, in Emilia Romagna e in Piemonte un terzo degli occupati sono somministrati con assunzioni a tempo nei picchi, Natale e black friday per esempio». E le lamentele sulla quantità di curriculum pervenuti?  «Pochi rispetto al Lazio, dove ne erano arrivati quasi il doppio. Se avessero fatto un’analisi si sarebbero accorti che chi ha studiato cerca lavoro di qualità, adeguato ai propri studi».  E gli effetti sul commercio?  «I dati dicono che il tessuto commerciale si desertifica nel comprensorio degli stabilimenti Amazon. La domanda si sposta più rapidamente sul digitale, sarà l’effetto della maggiore visibilità o la maggiore velocità di consegna. Non lo so. Sono questioni che vanno verificate».  Cosa farà la Cgil? «Bisognerebbe coinvolgere Amazon in un progetto di ricadute di servizi legati al welfare per tutta la comunità».