Benessere, settore in forte sofferenza. L'analisi di Cna Rovigo: tutti i dati

Preoccupazione per il futuro, anche in vista dei rincari, ma gli operatori hanno voglia di investire e credere nel futuro. Cosa dice la ricerca

Benessere: settore in sofferenza nel Polesine

Benessere: settore in sofferenza nel Polesine

Rovigo, 24 settembre 2022 - Settore benessere ancora in forte sofferenza, dopo le pesanti ripercussioni portate dalla pandemia. A confermarlo un’indagine Cna, che racconta però di un desiderio di riemergere, affrontando la crisi grazie ad investimenti e formazione. Nel 2020, infatti. con l’emergere della pandemia, la spesa delle famiglie italiane nei servizi dell’area del ‘benessere’ è crollata a causa dello stato di sospensione determinato dai lockdown. Meglio, invece, il 2021 anno in cui si è registrata una forte ripresa che tuttavia non ha riportato la spesa complessiva nel settore ai livelli pre-pandemici.

L'analisi di Cna: cosa dicono i dati

Per quanto riguarda il fatturato, le imprese che confermano di aver chiuso il 2021 con un fatturato inferiore a quello del periodo pre-pandemico sono il 61,4% del totale. Tra esse il 19,4% ha dovuto provvedere ad un ridimensionamento strutturale. Sul fronte opposto, il 31,8% delle imprese ha recuperato in pieno la propria redditività e il 6,6% ha addirittura ha registrato condizioni anche migliori rispetto al 2019. Il 43,7% degli imprenditori è concentrata sul clima di incertezza e sulla compressione dei consumi che ne può derivare mente il 31,5% è preoccupato per l’aumento dei costi d’esercizio.

Proprio l’aumento, dell’energia in primo luogo, ma anche dei prodotti utilizzati, costringerà le imprese a rivedere i listini. Si tratta di una scelta che il 53,1 % degli operatori ritiene inevitabile, ma che non vivono con leggerezza, consapevoli che l’esposizione alla concorrenza irregolare a fronte di ciò potrebbe aggravarsi. Il 66,1% delle imprese che dispongono di personale dipendente riferisce di rapporti “consolidati e durevoli” con i lavoratori che operano nei saloni. Un ulteriore 19,6%, pur dichiarandosi soddisfatto, vede un problema di consolidamento dei rapporti a fronte delle attuali incertezze economiche. Il 14,3% denuncia delle difficoltà nel reperire risorse umane adeguate alle esigenze.

Caro energia: gli effetti

Nello scenario attuale, quindi, emergono nuove preoccupazioni legate sia all’incremento dei costi aziendali dettato dal caro-energia, sia al rischio di una contrazione della domanda connesso al progressivo deterioramento del quadro economico complessivo. L’indagine effettuata attraverso gli operatori, acconciatori ed estetiste, da Cna evidenzia le criticità attuali, ma mette anche in luce la voglia di reagire delle imprese e gli elementi su cui puntare per impostare una strategia di rilancio. “Le imprese del settore – dichiara Simone Minella, Presidente della Cna Benessere di Rovigo -  hanno voglia di continuare a investire. Al netto della formazione, fondamentale per la maggioranza degli intervistati, molti imprenditori del settore vogliono continuare a investire. Il 17,9%, ad esempio, vorrebbe rinnovare i locali entro l’anno, e il 27,2% ha già deciso di dotarsi di nuove attrezzature o macchinari”.

Il 68,7% degli imprenditori ha intenzione di partecipare a corsi di formazione professionale entro la fine dell’anno. Il 41,7% pensa di coinvolgere in questi processi anche i propri dipendenti. Una scelta dettata soprattutto dall’esigenza di migliorare le proprie competenze e differenziare la propria offerta, anche se circa i 2/3 dei dipendenti presenti nelle aziende dispongono già di qualifica professionale. “La capacità di coltivare le relazioni - continua Minella - sembra essere un tratto accumunante delle professioni del benessere. Vale nel rapporto con la forza lavoro, ma anche rispetto alle ragioni dello scambio con la propria clientela. Non a caso con l’acconciatore e l’estetista si configura spesso un rapporto fiduciario e a volte addirittura confidenziale.”