Casa di riposo Rosolina, inviati duemila curriculum

Pioggia di domande per lavorare nella struttura che ancora non c’è

Franco Vitale, sindaco di Rosolina, dove sorgerà la casa di riposo

Franco Vitale, sindaco di Rosolina, dove sorgerà la casa di riposo

Rovigo, 4 febbraio 2019 - Oltre 2mila domande per poter lavorare nella casa di riposo, struttura ancora in costruzione a Rosolina che dovrebbe essere terminata tra cinque mesi. Ma, a lavori ancora in corso, è arrivata una valanga di curriculum per circa 80 posti tra medici e operatori sanitari. Tante richieste ed è polemica. «Gli uffici del Comune hanno raccolto i curricula non si sa bene in che maniera né a a che titolo. Non è nemmeno stata fatta pubblicità — attacca il consigliere d’opposizione a Rosolina, Pako Massaro —. Non è compito di un Comune raccogliere curricula per un privato. La casa di riposo avrebbe dovuto rivolgersi al centro per l’impiego».

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A giugno dovrebbe essere inaugurata la casa di riposo privata a Rosolina, in via Mariangela Marangon nelle vicinanze della stazione dei treni. La previsione sui tempi di apertura è del sindaco Franco Vitale, presidente della conferenza dei sindaci del bacino di competenza dell’Ulss 5, referente delle esigenze dei cittadini della provincia quando si confronta con la dirigenza dell’azienda sanitaria polesana. È lo stesso Vitale a raccontare la storia di un percorso che dovrebbe concludersi tra 5 mesi. «I lavori edilizi sono a buon punto, il cantiere va veloce – assicura –. Cinque anni fa abbiamo fatto richiesta alla conferenza dei sindaci perché nel piano di zona ci fossero i posti accreditati dalla Regione a Rosolina, cioè per avere i requisiti per edificare la casa di riposo». All’epoca le azienda sanitarie in Polesine erano due, l’Ulss 18 a Rovigo e l’Ulss 19 ad Adria. Ed erano 2 anche le conferenze dei sindaci, quella dei comuni del Delta del Po era presieduta dall’allora sindaco di Adria Massimo Barbujani.

«Una volta che ci sono stati riconosciuti i requisiti e quindi i posti letto, circa 3 anni fa — spiega Vitale —, l’iter burocratico per le autorizzazioni è andato verso la conclusione per terminare 2 anni fa con l’ultimo permesso della Regione». La casa di riposo sarà privata, dei 120 posti circa 90 sono quelli accreditati, gli altri saranno a libero mercato. Nelle case di riposo, pubbliche o private che siano, la retta è suddivisa in due parti: la quota sanitaria e quella alberghiera. La prima è di competenza della Regione, che la chiama impegnativa di residenzialità. L’alberghiera invece è a carico dell’assistito. Spetta al Comune di residenza dell’anziano che in base all’Isee dell’assistito può chiedergli una compensazione.

Con l’impegnativa si può andare in uno dei posti accreditati in Veneto (di cui 90 da giugno saranno a Rosolina). Chi non è accreditato si deve accontentare dei posti a libero mercato (a Rosolina sarebbero 30). «Il cantiere è sul terreno di un privato, da 30 anni nel piano regolatore ha destinazione urbanistica conforme alla realizzazione di una casa di riposo — fa sapere Vitale —. L’investimento è di Hospitalia Srl di Sergio Annoscia. I posti di lavoro saranno circa 80-90 tra medici e operatori. All’azienda sono già arrivati circa 2 mila curriculum da valutare dopo che hanno annunciato la selezione sui social e sui giornali e che i Comuni della zona, compreso il nostro, hanno pubblicizzato sui siti la notizia. Stanno svolgendo i colloqui per individuare le professionalità adatte». Rosolina ha 6 mila 400 abitanti circa, Loreo che dista solo 3-4 chilometri ne ha quasi 4 mila. Porto Viro ha già una casa di riposo mentre la vicina e popolosa Chioggia, pur avendola, avrebbe domanda in eccedenza. «Rosolina Mare ed Albarella sono località che sempre più spesso vengono elette, anche da stranieri, per trasferire la residenza — osserva Vitale —. L’offerta della casa di riposo agevolerebbe la scelta di molti che hanno bisogno anche di sistemare un familiare anziano in una struttura adeguata ma vicina a loro».