Rovigo, chiude 'Domina Concept Store'. "Io, senza lavoro a 50 anni"

Borella abbassa la serranda, affitti e tasse strozzano le attività

Alberto Borella, titolare di Domina Concept Store a Rovigo (Foto Donzelli)

Alberto Borella, titolare di Domina Concept Store a Rovigo (Foto Donzelli)

Rovigo, 25 marzo 2019 - Il centro perde un altro negozio. Dopo 35 anni, il commerciante Alberto Borella, ex consigliere comunale, chiude i battenti e abbassa la serranda di ‘Domina Concept Store’, il negozio di oggettistica in via Cavour. «Tutta colpa degli acquisti online e dei centri commerciali», spiega Borella, che svendendo gli ultimi oggetti prima della chiusura.

«Ogni mese – fa notare – in città chiude una vetrina. Il centro si svuota di attività che non riescono più ad andare avanti a causa delle ingenti le spese da sostenere. Nel giro di un anno, a Rovigo e provincia hanno chiuso 80 negozi. Il mio sarà l’81°. A pesare sono gli affitti degli immobili troppo alti. In centro, l’affitto di un negozio va dai mille ai 3mila euro se l’attività si trova su Corso del Popolo. Prezzi davvero eccessivi. Rovigo – spiega – non è un centro turistico, non ci sono vetrine con marchi importanti. Con la mia attività ho tentato di portare in città un’offerta innovativa. I primi tempi ha anche funzionato, ho molti clienti affezionati. Ma questo non basta, serve un flusso di persone che in città manca a causa delle poche idee ed incentivi per invogliare i commercianti ad investire aprendo un negozio».

Oltre a ‘Domina’ nelle prossime settimane in centro chiuderanno altri due importanti attività di abbigliamento, vetrine che destinate a restare vuote, redendo il centro più spoglio. «Il futuro della città – spiega Borella – dipenderà dalle prossime elezioni e dalla politica che il Comune porterà avanti per dare slancio al centro storico. Per incentivare nuove aperture essenziale è abbassare, ad esempio, la tassa sui rifiuti e l’imu per le vetrine che tornano ad illuminarsi dopo lunghi periodi di chiusura. Senza un aiuto concreto, difficilmente un commerciante sarà disposto ad investire. Un altro problema – continua – è rappresentato dal fatto che le banche non sono disposte a dare fiducia ai giovani che vogliono aprire un negozio. Se non hai capitali o garanzie sufficienti, difficilmente troverai la liquidità per avviare un’attività». Borella ha trascorso 35 anni dietro al bancone, prima a vendere casalinghi nel negozio di San Pio X e in via Chiarugi, poi oggettistica Thun lungo il Corso e gioielli, fino ad aprire ‘Domina’. «Ora – spiega – sono disoccupato. A più di 50 anni chi mi assumerebbe? Non posso nemmeno andare in pensione perché sono troppo giovane».