Mercatone Uno chiude, presidio a Occhiobello. "Cassa integrazione subito"

Il sit-in ai cancelli dell’azienda chiusa. Incontro al Mise aggiornato a fine mese

Mercatone Uno chiude, il sit-in ai cancelli di Occhiobello

Mercatone Uno chiude, il sit-in ai cancelli di Occhiobello

Occhiobello (Rovigo), 29 maggio 2019 - «Soluzioni concrete per ridare fiducia e prospettiva ai lavoratori». L’altro ieri i dipendenti del Mercatone Uno di Occhiobello, hanno manifestato ai cancelli dell’azienda con i sindacati, contro la chiusura. Un presidio avvenuto mentre si teneva al Ministero il tavolo tra i sindacati unitari, la curatela fallimentare, i tre commissari straordinari, le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e il Ministro Luigi Di Maio. A Occhiobello quasi 40 lavoratori sono stati lasciati a casa con un messaggio. Sul tavolo Ministeriale, la retrocessione all’amministrazione straordinaria decisa dal Tribunale fallimentare di Milano e il passaggio, che richiede l’intervento del Tribunale di Bologna, consentirebbe l’attivazione della Cassa integrazione straordinaria, che i sindacati chiedono di attivare il prima possibile.

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Al presidio di Occhiobello anche il segretario generale della Cgil Rovigo, Pieralberto Colombo: «Era doveroso essere qui, anche se l’attenzione era al Mise; dobbiamo rimanere vigili su una situazione che è divenuta dannosa per i lavoratori e le loro famiglie, per ora senza un futuro certo. Non basta la necessaria cassa integrazione straordinaria, va prevista una pianificazione dei prossimi impegni, bisogna capire se ci saranno nuovi investitori e i ricollocamenti dei lavoratori».

La chiusura dello stabilimento, è un duro colpo all’economia locale e non solo, se si considera che si tratta di una struttura storica, attiva dal 1983. Anche la Regione Veneto ha partecipato al tavolo nazionale: «La Regione Veneto – dice l’assessore regionale Elena Donazzan – intende intensificare il raccordo con le parti sociali regionali per favorire nuove prospettive industriali per i punti vendita del Veneto». I sindacati chiedono l’attivazione dell’ammortizzatore sociale e il ripristino della condizione contrattuale ante luglio 2018. Su questo e sulla tutela di tutti lavoratori, i sindacati non transigono. La riunione è aggiornata in sede tecnica il 30 maggio sempre al Ministero per lo sviluppo economico.