Outlet, ecco un’altra tegola

Ascom e Confesercenti fanno ricorso al Tar

Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti

Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti

Rovigo, 30 dicembre 2016 - Le associazioni di categoria tornano all’attacco contro l’apertura del ‘Delta Po outlet’ di Occhiobello. A gennaio Confesercenti ed Ascom presenteranno un secondo ricorso al tribunale amministrativo regionale, sostenendo questa volta la mancanza dei pareri su viabilità e sicurezza stradale. Secondo le associazioni di categoria, il parere positivo della Regione sull’apertura dell’outlet non avrebbe tenuto conto di un parere sulla questione di sicurezza sulle strade nella realizzazione di un centro che potrebbe attrarre milioni di visitatori all’anno, bloccando quindi il casello autostradale, le vie adiacenti del comune di Occhiobello e l’autostrada stessa.

«Il progetto non ha tenuto conto dei pareri dei Autostrade per l’Italia ed Anas, perché questi pareri non sono mai stati chiesti – spiega Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti –. È stata trascurata l’analisi della sicurezza. Per questo abbiamo deciso di ricorrere di nuovo al Tar contro l’apertura dell’outlet e di presentare un’istanza auto-tutelativa a Comune, Provincia e Regione. Questo è il nostro modo di continuare a lottare per il commercio di tutta la provincia che l’apertura dell’outlet annienterà». Sull’outlet è ancora pendente un ricorso al Consiglio di Stato, presentato sempre dalle associazioni di categoria che, dopo aver incassato il no del primo ricorso al Tar avevano deciso di interpellare il tribunale amministrativo d’appello. Ed ora, che finalmente hanno avuto accesso ai documenti, Confesercenti ed Ascom preparano, insieme ai commercianti che avevano firmato la petizione contro l’apertura, un secondo ricorso. La realizzazione del Delta Po outlet fa discutere da anni, ora però che il momento dell’apertura è così vicino e così reale (la data è fissata per il 12 aprile), si fa ancora più aspra la lotta di chi non vorrebbe che quel ‘centro degli sconti’ aprisse mai i battenti.

«I dati dimostrano che fra 10 anni il commercio nei centri storici è destinato a non esistere più – continua Bressanin –, l’outlet è il colpo di grazia contro il commercio dell’intera provincia». Anche Stefano Pattaro, presidente dell’Ascom, è in prima linea nella lotta contro l’apertura. «Non si tratta di una guerra al progresso, che tra l’altro l’outlet non lo è – spiega Pattaro –. È l’espressione delle industrie e non del commercio, mancano tutte le tutele al cliente finale. Non è un problema solo per i commercianti, queste strutture impoveriscono l’intero territorio. Spremono l’area in cui si insediano e portano altrove i guadagni. Inoltre esiste un problema aggiuntivo, quello della sicurezza e dell’impatto ambientale, per i quali mancano completamente i pareri degli organi di competenza».