Susine a 3 cent al chilo, agricoltore di Rovigo taglia le piante

L'amarezza di Raffaello Mantovani: "E' finita un'epoca, la nostra frutta non la compra più nessuno"

Susine

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Villanova del Ghebbo (Rovigo), 6 ottobre 2022 - Susine bellissime, dolcissime e dalla polpa succosa, ma il prezzo pagato quest'anno all'agricoltore è stato di soli tre centesimi al chilo. Amareggiato, un imprenditore agricolo polesano, Raffaello Mantovani, ha deciso di gettare la spugna dopo decenni di coltivazione del frutto e ha tagliato tutte le piante di prugne precoci a Villanova del Ghebbo (Rovigo): tre ettari su sei. Per ora solo metà. Ma il resto, l'anno prossimo, potrebbe seguire lo stesso destino.

Raffaello Mantovani con i figli Marco e Matteo
Raffaello Mantovani con i figli Marco e Matteo

"È finita un'epoca per la susina - dice l'imprenditore agricolo, che fa parte dei frutticoltori di Confagricoltura Rovigo, terza generazione di agricoltori dopo il nonno e il papà - Il susino è stato un albero da frutta molto diffuso per decenni, con ottimi risultati di resa e di qualità. Poi c'era stato un periodo in cui era stato sostituito dal pero e dal melo, che sembravano avere più presa sul mercato. Dieci anni fa, invece - ricorda -, le prugne erano tornate di moda e quindi la coltivazione stava riconquistando terreno. Invece adesso la mazzata. Tra la concorrenza dei Paesi stranieri, la siccità e la crisi economica innescata dal conflitto russo-ucraino - conclude -, la nostra frutta non la compra più nessuno. La gente acquista il pane, la carne, i formaggi, ma il resto viene considerato un di più".