Rovigo, 26 ottobre 2011 - LA LEGA è in guerra. Anche se per Bossi non è così. Una vera guerra civile tra i suoi colonnelli, caporali, soldati semplici. Ecco dunque che l’incontro di venerdì sera a Lendinara assume una valenza particolare. Quello organizzato dall’onorevole Munerato appare come un vero e proprio raduno nazionale dei maroniani. Infatti, al convegno dal titolo «Federalismo: dallo Stato Centralista, al Paese dei Gonfaloni», la deputata leghista ha invitato i fedelissimi del ministro dell’Interno.

Oltre a Roberto Maroni ci sarà il governatore del Piemonte Roberto Cota, il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Il presidente della provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin. Dalla Regione Veneto gli assessori Luca Coletto e Maurizio Conte e i consiglieri regionali Luca Baggio e Nicola Finco. Da Roma i parlamentari Gianluca Pini, Maria Piera Pastore, Gianni Fava e Raffaele Volpi.

Emanuela Munerato ma cosa fa? Un raduno di maroniani a Lendinara?
«No, ripeto l’esperienza dello scorso anno, ovvero la festa. Quest’anno niente festa ma un bel convegno».
Non penserà mica che crediamo che l’unico motivo è parlare di federalismo, gli invitati sono tutti maroniani doc... siamo alla conta?
«Non esistono i maroniani. Nessuna conta. Il convegno viene fatto perché diamo importanza al ruolo dei sindaci e degli amministratori a tutti i livelli. Perché rappresentano le vere sentinelle sul territorio del nostro movimento».
Ma il Governo dura fino a venerdì?
«Non ho la sfera di cristallo».
E se cade salta il convegno?
«No assolutamente».
Lei preferirebbe toccare le pensioni o fare la patrimoniale?
«Una bella patrimoniale. Arrivando dal mondo degli operai io ritengo che sia giusto che in questo periodo chi ha di più debba pagare di più».
Anche Flavio Tosi è per la patrimoniale...
«Penso proprio di si».
E Bossi?
«Bossi non vuole toccare le pensioni».
Lei che Bossi lo conosce bene, come lo trova in questo periodo? Affaticato?
«Assolutamente no, è come sempre, un guerriero pronto a difendere la propria terra: la Padania».
Come mai tra i relatori venerdì non c’è il suo segretario provinciale Antonello Contiero?
«Io ho mandato l’invito, ho comunicato tutto, non è arrivata nessuna risposta. Comunque non ci sono neanch’io tra i relatori».
E Gobbo? Neanche lui è presente?
«L’ho invitato, può darsi che venga anche lui, l’anno scorso ha deciso all’ultimo momento. Ho invitato anche Zaia ma ha risposto che dovrebbe essere all’estero quel giorno».
Ma è vero che Contiero ha espulso suo marito dalla Lega? Si può sapere perché?
«Sì è vero, questo lo dovete chiedere a lui, le beghe interne non interessano nessuno e non toccano Bossi».
Come mai la sua sezione, quella di Lendinara, è commissariata?
«Hanno detto per motivi tecnici ma... non dico altro».
E la sfida Tosi – Gobbo? Il congresso regionale, che voi chiamate nazionale quando lo faranno? Se lo faranno...
«Non lo so. Adesso ci sono cose più importanti da fare come difendere le pensioni».
Ma è vero che non la ricandidano al parlamento? È nella famosa lista dei 12 fedelissimi a Maroni...
«L’ho letto sui giornali, nessuno dei vertici del partito mi ha mai comunicato una cosa del genere».