Rovigo, no a CasaPound in piazza Matteotti. Rosa rossa sul monumento

Gazebo nel luogo dedicato al martire socialista, rabbia e proteste

Rovigo, i rappresentanti di CasaPound davanti al gazebo in piazza Matteotti

Rovigo, i rappresentanti di CasaPound davanti al gazebo in piazza Matteotti

Rovigo, 26 novembre 2018 - Manifestazione polemica contro Casapound che sabato mattina in piazza Matteotti ha distribuito materiale informativo riparandosi sotto un gazebo autorizzato dal Comune. Ieri mattina, in risposta, una quarantina di persone, volti noti della sinistra rodigina, hanno intonato a bassa voce ‘Bella ciao’ e deposto rose rosse sul monumento sventolando qualche bandiera rossa. Presente, tra gli altri, il segretario provinciale del sindacato Cgil, Pieralberto Colombo.

Fra gli indignati c’era Giorgia Businaro, consigliere comunale del Partito democratico: «Ritengo che sia un’offesa per tutti i polesani aver concesso l’occupazione di suolo pubblico in piazza Matteotti ad un gruppo neo fascista che non dovrebbe nemmeno esistere. È una provocazione intollerabile. Matteotti è un simbolo dell’anti fascismo nel mondo, in più è polesano. Io non me la prendo nemmeno con i ragazzi di Casapound che probabilmente non sanno nemmeno chi è. Do la colpa all’amministrazione che concedere loro lo spazio pubblico. D’altronde hanno valori comuni, se possono chiamarsi valori».

Pronta la replica di Marco Venuto, tra gli organizzatori del banchetto: «Casapound è un movimento sovranista, nazionale, non siamo eredi del fascismo, nessun passaggio del nostro programma parla di fascismo e di restaurazione del partito fascista. Noi, nel 2018, non diciamo che il Pd non può fare una manifestazione in via Fani perché le Brigate Rosse lì hanno ucciso gli uomini della scorta di Moro. E comunque mi fa piacere che il Pd finalmente si ricordi di Matteotti dopo averlo dimenticato con il Jobs Act, abolendo l’articolo 18, precarizzando il lavoro e votando la Fornero. Trovo però oltraggioso che a ricordare Matteotti ci sia chi la sua memoria l’ha calpestata votando, per esempio, il Jobs Act in parlamento».

Con Giorgia Businaro ha protestato anche il compagno Diego Crivellari, ex parlamentare Pd. «Dicono di non essere fascisti? I profili social parlano per loro — replica Businaro —. La stessa Unione Europea li ha inseriti nell’elenco dei movimento neo fascisti». Ieri mattina, a rendere omaggio a Matteotti, parlamentare socialista ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924, c’erano anche esponenti del Psi. Queste le parole di Luca Fantò, segretario veneto: «Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. È per ribadire questo concetto che noi del Psi insieme ad alcuni compagni del Pd e della Cgil siamo andati in piazza Matteotti. Purtroppo in gran parte del Veneto la destra più retriva sta rialzando la testa, grazie all’incauto e inconsapevole sostegno offerto a livello nazionale dal Movimento 5 stelle».

Il consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin, invece ha detto: «Permettere la propaganda di Casapound in piazza Matteotti significa ucciderlo un’altra volta. È un insulto alla memoria, il sindaco Bergamin dovrebbe sapere chi era Matteotti e cos’ha rappresentato per tutta l’Italia. Permettere a Casapound di manifestare in quella piazza non è un atto di democrazia ma un oltraggio alla storia e alla dignità di un popolo e della nostra città».