Rovigo, consiglieri più assenti e presenti. Raule c’è sempre, Dolcetto no

I dati relativi al 2017, il centrodestra si fa notare in testa e in coda

Una seduta del consiglio

Una seduta del consiglio

Rovigo, 25 aprile 2018 - Si tirano le somme del 2017 in merito all’attività del Consiglio Comunale. Un bilancio anche delle presenze dei singoli consiglieri tra sedute e commissioni. I dati sono stati forniti dal Presidente, Paolo Avezzù. Se a latitare è la soluzione politica ecco che a risolvere la crisi di maggioranza potrebbero essere le pieghe di statuto e regolamento. Le giustificazioni alle assenze del 2017 passeranno sotto la lente d’ingrandimento. Il sindaco sembra determinato. A rischiare sono tutti coloro che nell’ultimo anno solare sono mancati almeno 3 volte. Caso vuole che, a parte l’allineatissimo centrista Andrea Denti, dei 9 consiglieri con 3 assenze, 8 siano dell’opposizione o delle frange dissidenti della maggioranza. Quello messo peggio è Simone Dolcetto, libero professionista, cantante e intrattenitore, eletto con Forza Italia, ora indipendente: 10 assenze nel 2017 su 20 consigli. Il suo è un voto sul quale Massimo Bergamin non conta più da tempo ed è andato perso forse irrimediabilmente quando è stato «silurato» a fine gennaio l’ex vice sindaco forzista Ezio Conchi.

Con 4 assenze ci sono Fabio Benetti, della Lega Nord «bossiana», non certo un «Berga boys», e Francesco Gennaro del Movimento 5 stelle. Fermi a 3 con Denti ci sono Borella, Zanotto, Milan, Moretto e Paron. Benito Borella è indipendente, ex Obiettivo Rovigo, ormai un autentico incubo per la giunta con le sue battaglie anti Fattoria (il centro commerciale), Matteo Zanotto ha già dimostrato di sapersi smarcare quando lo scorso settembre ha votato per la commissione d’inchiesta proprio sulla Fattoria. Luca Paron di Obiettivo Rovigo ha la tessera di Forza Italia, è uno dei consiglieri sull’Aventino perché i berlusconiani vogliono due assessori nuovi, uno dei quali vicesindaco. Mattia Milan e Mattia Moretto, tra i più giovani dell’aula, sono entrambi all’opposizione, il primo con la civica Silvia Menon, il secondo con il Pd. La nota di Bergamin parla chiaro. Ricorda che l’assenza non ritenuta giustificata per 3 sedute comporta la decadenza dalla carica. Avvisa che il presidente del consiglio, cioè Paolo Avezzù, contesterà le violazioni dando 10 giorni per controdedurre. Precisa che alla fine a votare sarà il consiglio comunale nella seduta successiva. Nel frattempo Bergamin invita gli uffici a verificare se le giustificazioni 2017 siano arrivate in tempo, scritte e motivate. E conclude rendendo noto che saranno gli uffici a valutare se le motivazioni sono state per ragioni di salute o imprevedibili sottolineando che i «meri impedimenti lavorativi» non saranno ritenuti sufficienti perché «la partecipazione ai consigli comunali costituisce uno specifico obbligo di legge garantito dalla possibilità per gli amministratori di fruire di appositi permessi». Percorso netto soltanto per tre consiglieri. Né un’assenza, né un’uscita anzitempo per tutto il 2017: i leghisti Michele Aretusini, Nicola Marsilio e Stefano Raule.