Elezioni Rovigo 2019, Silvia Menon riparte dal caso piscine

Folla in Gran Guardia. La lista Menon comincia a contarsi

Silvia Menon, Marco Bonvento e Mattia Milan intervengono sul ‘Caso piscine’

Silvia Menon, Marco Bonvento e Mattia Milan intervengono sul ‘Caso piscine’

Rovigo, 20 gennaio 2019 - Nonostante la pioggia e la contemporanea apertura della stagione lirica al Sociale, venerdì sera almeno 200 persone alla sala della Gran Guardia hanno assistito alla conferenza di Silvia Menon, Marco Bonvento e Mattia Milan sul ‘Caso piscine’. Alle 21,05 i posti erano già tutti occupati e la gente continuava a farsi largo per entrare.

Un gruppo di ritardatari ha ascoltato rimanendo fuori, al freddo. Per motivi di sicurezza il dipendente del Comune responsabile della sala si è messo sulla porta tentando di ridurre l’afflusso. Ieri mattina la lista civica ha inviato una nota di scuse. «C’era moltissima gente, purtroppo qualcuno è dovuto rimanere fuori dalla porta ed altri sono stati costretti a tornare a casa perché la sala non era sufficientemente capiente per far sedere tutti — hanno scritto —. Buona parte del pubblico ha seguito in piedi. Ci scusiamo per il disagio, non pensavamo che sarebbero stati così tanti i cittadini curiosi di approfondire una tema così delicato ma anche così complicato come il project financing del polo natatorio e le sue conseguenze economiche per il Comune».

Al tavolo dei relatori c’erano loro tre, i consiglieri della lista Menon che nel 2015 ha ottenuto il 15 per cento dei voti e continua un percorso senza rapporti con i partiti locali. Ad aprire la serata è stato Marco Bonvento, 49 anni, ex referente provinciale Coni, poi numero 1 della società di atletica leggera. Ha introdotto con delle battute e nel finale ha portato il microfono tra il pubblico per le domande. Le slide sono state invece il frutto del lavoro di Mattia Milan, 28 anni, che si è alternato con Silvia Menon, 40 anni, che ha raccontato la vicenda dall’inizio.

Quello che la lista civica guidata da Silvia Menon chiama ‘Il caso piscine’ è la storia del project financing che ha portato all’abbandono delle vecchie piscine (coperte e scoperta) di viale Porta Adige e alla costruzione del nuovo polo natatorio di viale Porta Po inaugurato dieci anni fa. Una vicenda che sta mettendo a dura prova le finanze del comune di Rovigo. «Restaurare la vecchia piscina sarebbe costato due milioni di euro. Per non doverla tenere chiusa un anno — ha detto ieri con decisione Menon entrando nel merito della lunga e complicata vicenda — l’amministrazione di allora, guidata dal sindaco Paolo Avezzù, ha deciso di affidare ad un project financing la costruzione del nuovo polo da 10 milioni di euro».

Mattia Milan ha sottolineato come le nuove piscine siano di fatto inaccessibili per chi si muove con la bicicletta, posizionate con vista cavalcavia e sfondo fabbriche e come non siano dotate di sistemi di auto produzione dell’energia tipo i pannelli fotovoltaici. «A causa delle clausole esiziali che ha firmato l’amministrazione d’allora il Comune si sostituisce alla società che ha costruito le piscine, oggi fallita — ha fatto sapere Menon — e dovrà ripianare i debiti sia con la banca sia con tutti gli altri creditori. Invece di spendere 2 milioni per sistemare la ex Baldetti stiamo per pagare tutti noi un conto salatisso da 14 milioni. E non è ancora finita».

Tommaso Moretto