Rovigo, ex ospedale. Il consiglio approva il progetto e l'opposizione si spacca

Ieri sera i consiglieri hanno approvato il nuovo accordo pubblico-privato per la riqualificazione che attende il sì del Ministero, cioè dell'unico soggetto finanziatore

I banchi dell'opposizione a Palazzo Nodari

I banchi dell'opposizione a Palazzo Nodari

Rovigo, 2 agosto 2018 - L’ex ospedale Maddalena ha diviso in tre l’opposizione, spaccato in due il Movimento 5 stelle e ricompattato la sfilacciata maggioranza. Ieri sera i consiglieri hanno approvato il nuovo accordo pubblico - privato per la riqualificazione che attende il sì del Ministero, cioè dell'unico soggetto finanziatore. Venti voti a favore, due sono arrivati anche da consiglieri che, sulla carta, sono all’opposizione: Antonio Rossini della Lista Tosi e Francesco Gennaro che spacca il Movimento 5 stelle. Ivaldo Vernelli ha infatti votato contro come i tre consiglieri della lista Menon: Silvia Menon, Mattia Milan e Marco Bonvento. Il quinto ed ultimo voto contrario è arrivato da Daniela Goldoni, ex Lega, ora indipendente. Si sono invece astenuti Matteo Masin di Coscienza Comune e i quattro consiglieri del Pd presenti in aula: Giorgia Businaro, Nadia Romeo, Nello Chendi e Andrea Borgato. Della maggioranza, chi c’era ha votato sì. «Se puoi sognarlo puoi farlo. L’abbiamo sognato, voluto, desiderato, siamo qui a scrivere una pagina importante della storia di Rovigo — ha detto il sindaco Massimo Bergamin —. È uno dei progetti più importanti sui quali l’amministrazione comunale ha lavorato con l’unica volontà di regalare un sogno a questa città». «Se lui ha un sogno io ho un incubo e l’incubo è lui e la Lega — ha commentato invece Vernelli —. In questo preliminare c’è la pressione della banca è decisiva. Stiamo approvando un atto di vendita condizionato da un preliminare privato, c’è il rischio che ci si trovi di fronte all’ennesima incompiuta. Invito l’amministrazione ad essere attenta e coscienziosa». Silvia Menon invece ha motivato così il no della sua lista: «Rispetto all’accordo iniziale gli unici a guadagnarci sono i privati e la banca che si vede pagare il mutuo contratto dai privati. Nel vecchio accordo  il Comune non avrebbe messo un euro in questa operazione. Ora mette 2,6 milioni». «Ringrazio anche Diego Crivellari del Partito democratico», ha detto Bergamin parlando dell’ex deputato che era parlamentare quando il governo Pd di Matteo Renzi ha stanziato, nel 2015, i soldi del bando periferie che hanno premiato tutti i capoluoghi di provincia, Rovigo compresa che attende ora il sì da Roma al nuovo accordo tra Comune e privati per ottenere i 13,5 milioni del Ministero necessari all’acquisto dell’immobile e a realizzare i lavori.