Polesella e Guarda Veneta: a ottobre il referendum per la fusione

Tavolo in commissione regionale, discussi i dettagli spunta il nome: il nuovo Comune si chiamerà ‘Polesella Veneta’

I due sindaci Raito e Colò con al centro Luciano Sandonà

I due sindaci Raito e Colò con al centro Luciano Sandonà

Rovigo, 6 aprile 2023 – Polesella e Guarda Veneta un altro passo verso la fusione. Mercoledì 5 aprile è stata convocata la prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Luciano Sandonà (Lega-LV), vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico). Nel corso della seduta ha partecipato l’assessore regionale Francesco Calzavara. In audizione sono stati sentiti i sindaci polesani dei Comuni di Polesella e Guarda Veneta, Leonardo Raito ed Erminio Colò, in ordine all’illustrazione del progetto di legge n. 192, di iniziativa della Giunta regionale, relativo all’istituzione del nuovo Comune denominato ‘Polesella Veneta’ mediante fusione dei due Comuni della provincia di Rovigo.

I due sindaci, in sintesi, hanno illustrato alla Commissione “Il nuovo patto di sviluppo territoriale, che dovrà essere stretto con i cittadini: le due comunità condividono la storia, i problemi, in primo luogo, quelli demografici e dello spopolamento e una serie di servizi, con le amministrazioni comunali che collaborano già, in convenzione o con altre forme, prevedendo comunque la presenza dei due municipi già esistenti in caso di esito favorevole del processo di fusione. È necessario dare risposte più concrete alle necessità dei cittadini, in termini di risorse, strutture e personale, anche per cogliere opportunità come quelle offerte dalla Zls”. Nel complesso, si tratta di due piccoli Comuni territorialmente contigui che appartengono a un tessuto socio-economico, culturale e infrastrutturale omogeneo che formeranno un nuovo ente di quasi 5mila abitanti.

È stato ricordato anche l’esito del sondaggio on-line e cartaceo condotto tra le popolazioni dei due Comuni, articolato in più domande tra le quali quella diretta a capire l’orientamento nel caso di svolgimento del referendum per la fusione l’84% degli interessati ha risposto in maniera affermativa. L’assessore regionale Francesco Calzavara, nel corso del proprio intervento, ha ricordato il lavoro legato al piano di riordino territoriale degli enti locali, il progetto di legge che rivedrà al ribasso il quorum necessario a rendere validi gli esiti delle consultazioni conseguenti all’iter di fusione dei comuni, e la probabile celebrazione nel mese di ottobre del referendum di fusione dei due comuni della provincia di Rovigo.