Porto Viro verso il voto. Lista Veronese, è bufera

Luppi è escluso ma chiede la verifica del caso

Roberto Luppi nel dicembre del 2016 al centro nella foto con Elisabetta Gardini e Bartolomeo Amidei

Roberto Luppi nel dicembre del 2016 al centro nella foto con Elisabetta Gardini e Bartolomeo Amidei

Porto Viro (Rovigo), 15 maggio 2017 - Nubi grigie si addensano sopra il Municipio di Porto Viro, in particolare su una delle liste che sfidano Thomas Giacon, l’ex sindaco.

Il legale di Roberto Luppi, l’avvocato Fulvia Fois, sabato mattina ha chiesto la documentazione della lista di Maura Veronese, candidata sindaco. Vuole «gli atti per le verifiche del caso». Luppi doveva essere uno dei pezzi da novanta proprio di quella lista. Ma tra i candidati al consiglio comunale non c’è.

L’avvocato Fois fa sapere che il suo assistito al momento non vuole rilasciare dichiarazioni. Troppo presto per parlare. Ex coordinatore di Forza Italia a Porto Viro, Luppi è stato assessore per molti anni sia nell’amministrazione di Geremia Gennari sia in quella di Doriano Mancin. Il primo è candidato sindaco anche quest’anno. Mancin invece fa parte della lista della Veronese. Il mese scorso Luppi aveva lanciato la propria candidatura su Facebook, utilizzando una propria immagine di repertorio, probabilmente risalente ad una vecchia campagna elettorale di Forza Italia. Sabato mattina, giorno della presentazione delle liste, è stato notato fuori dal Municipio di Porto Viro.

Certo è che far richiedere la documentazione legata alla presentazione di una lista dal proprio avvocato, non denota un approccio rilassato alla campagna elettorale appena iniziata che vedrà sfidarsi a Porto Viro, domenica 11 giugno, 5 candidati, in un Comune che da settembre è gestito per l’ordinaria amministrazione dal vice prefetto Carmine Fruncillo.

Il «caso Luppi» rischia di provocare uno scossone nella campagna elettorale alle porte. Al di là di questa azione di «verifica» attraverso il proprio legale, non è ancora dato sapere cosa Luppi abbia intenzione di dire o fare. Ma non si può escludere un avvelenamento del clima, visto questo primo passo non proprio distensivo.

L’ex sindaco, Thomas Giacon, è stato mandato a casa lo scorso settembre grazie al fatto che parte della propria maggioranza, in particolare due esponenti di quello che era il suo partito (Marialaura Tessarin e Luca Boscarato), il Pd, sono andati a firmare le proprie dimissioni dal notaio assieme all’opposizione decretando la fine anticipata del mandato. Ora Giacon non è più del Pd, si è candidato come civico. Gli esponenti Pd che lo hanno silurato invece sono in lista con Maura Veronese, che nel 2011 si era iscritta alla Lega Nord e che alle scorse elezioni rappresentava il centrodestra, così come Gennari.

Tessarin e Boscarato che nel frattempo esprimono soddisfazione per la decisione della commissione provinciale di garanzia del Partito Democratico di bocciare il ricorso presentato da Angelo Zanellato, ritenuto inammissibile per la sua tardività. «Non poteva andare diversamente, considerate le disposizioni dello statuto del partito», dicono Marialaura Tessarin e Luca Boscarato che sono entrambi candidati nella lista di Maura Veronese. E dicono di ritenere definitivamente chiusa una pagina politica appartenente al passato, anche perché gli iscritti al partito hanno pienamente condiviso il loro operato con un documento che riporta un centinaio di firme.