Rovigo, 17 novembre 2011 - Il progetto della fusione dei quattro comuni dell’Alto Polesine, Castelmassa, Ceneselli, Castelnovo e Calto, procede. Ora dalla Regione Veneto sono arrivati i soldi, 5mila euro in tutto, per uno studio di fattibilità. Si tratta del primo passo, in concreto, del processo che porterebbe alla costituzione di un unico organo amministrativo con competenza in tutto il territorio che ora è diviso tra quattro Comuni.

 È il primo caso di municipi polesani che concretamente si muovono e uniscono le forze per andare verso una gestione associata delle funzioni fondamentali entro il 2012, così come prevede una legge nazionale per i comuni sotto i 5mila abitanti. Il consigliere polesano della Lega Nord, Cristiano Corazzari, esprime soddisfazione in merito e, in particolare, per l’assegnazione del contributo a favore dei municipi di Castelmassa, Ceneselli, Castelnovo e Calto per l’elaborazione dello studio di fattibilità. Il lavoro è stato commissionato al professor Mauro Salvato dell’Università di Padova. «Si tratta di un contributo che la Regione eroga a favore di quei comuni che vogliano commissionare studi di fattibilità nell’ottica della fusione — dice l’esponente leghista —. A fronte del momento di contrazione delle risorse dei municipi, grazie a tale sovvenzione il costo a carico di ogni singolo comune interessato risulta maggiormente sostenibile. Nel caso di specie, i comuni interessati dell’Alto Polesine impegneranno per lo studio somme nell’ordine di un migliaio di euro ciascuno o poco più».


«La realizzazione degli studi di fattibilità — spiega Corazzari — è una importante base di partenza per quegli enti locali che vogliano seriamente approcciarsi alla prospettiva della fusione sulla base di dati oggettivi da divulgare poi alla cittadinanza per sostenere la convenienza per i cittadini del percorso della fusione. Ciò rappresenta quindi una ulteriore opportunità per tutti quei comuni che hanno avviato un dibattito in merito e che vorrebbero avere elementi ulteriori di valutazione e ciò soprattutto alla luce delle recenti indicazioni normative nazionali e regionali». Tanto più che la Regione Veneto ha già presentato un progetto di legge volto a governare questa evoluzione. Proprio dalla Regione arrivano i 5mila euro per capire se la fusione dei quattro comuni altopolesani Castelmassa, Ceneselli, Castelnovo e Calto, sia‘fattibile’. «Si devono dunque saper cogliere per tempo le opportunità e gli incentivi offerti dalla Regione e dallo Stato, soprattutto in un territorio frammentato in tanti piccoli comuni come quello del Polesine — conclude Corazzari —. Questo permetterà di garantire migliori servizi ai cittadini e minori costi della struttura burocratica».