Caccia i ladri con il tubo dell’acqua

Canda, barista coraggiosa allontana la banda che stava razziando il locale

 Ecco come  si presentava  il bar ‘Ciao’ dopo il blitz dei ladri

Ecco come si presentava il bar ‘Ciao’ dopo il blitz dei ladri

Canda (Rovigo), 25 settembre 2015 - Spaccata notturna ai danni del bar ‘Ciao’ di piazza Dante a Canda. Un colpo lampo quello messo a segno da una banda di malviventi intorno alle 2,30 di venerdì. Utilizzando un furgone come ariete, i ladri hanno sfondato la vetrina, per poi introdursi rapidamente all’interno e impadronirsi di cinque slot machine e del regiastratore di cassa. Il bottino è stato dunque caricato sul mezzo, prima di ripartire a tutta velocità. «E’ un disastro» commenta Gin, figlio della titolare, scuotendo la testa. Il bar è gestito da una decina d’anni da una famiglia di cinesi che risiede nell’appartamento situato esattamente sopra il locale. La famiglia è benvoluta dalla comunità locale e ieri, per tutta la giornata, ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà da parte dei numerosi clienti.

Sul posto, una volta lanciato l’allarme, sono subito intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le prime ricerche finora senza esito. Secondo quanto riferito dai proprietari, l’ammontare del bottino sarebbe ancora da quantificare con precisione. Di certo il danno provocato è molto consistente, dato che la vetrina è completamente distrutta e le macchinette sembrano sparite nel nulla. «Ora ammetto di avere paura – commenta con un filo di voce la proprietaria del bar – Un tempo non succedevano queste cose, e per noi è di fatto impossibile difenderci». Così Gin racconta l’incubo vissuto in piena notte: «Siamo stati tutti svegliati di soprassalto da un botto tremendo, seguito dal suono dell’allarme. Subito abbiamo capito che qualcosa stava succedendo al piano inferiore». L’intera famiglia, composta dal ragazzo, dalla madre e dal fratello di lei, si è affacciata al balcone e lì ha assistito ad una scena che pensava potesse appartenere solo alla finzione dei film. «Erano in tre, e avevano il volto coperto da un passamontagna. Forse un quarto uomo si trovava alla guida del furgone. Tutto è durato appena un paio di minuti, sono stati velocissimi» riferisce Gin.

La madre non si è però fatta intimorire. Dapprima ha gridato ai malviventi di andarsene e poi ha pensato di difendersi con l’acqua. «Ho puntato il tubo per l’irrigazione dritto contro i ladri. e li ho bagnati da testa a piedi» racconta la donna, ancora sotto choc. Uno dei ladri a quel punto ha raccolto da terra una pietra e l’ha scagliata contro la signora: «Non mi ha colpita per un soffio». Terminata la razzia all’interno del bar, i ladri sono spariti nella notte verso la vicina Transpolesana. Gin è però riuscito ad annotare i numeri di targa del furgone, color grigio metallizzato, del quale però non è riuscito a indicare il modello esatto.

Lo scorso marzo il bar ‘Ciao’ era già finito nel mirino dei ladri. Ignoti avevano forzato la porta d’ingresso, rubando anche in quel caso slot machine e fondo cassa. Le macchinette erano poi state abbandonate nei campi a circa un chilometro di distanza, mentre i ladri erano riuscitio a far perdere le loro tracce. «Anche stavolta rimetteremo tutto in ordine, anche se ci vorrà del tempo. Vogliamo ripartire al più presto con l’entusiasmo di sempre» afferma Gin. Nel primo pomeriggio gli operai erano al lavoro per risistemare il telaio della vetrina sfondata. Il danno provocato dal furgone è ingente.