Rugby Rovigo, i campioni del 1979 al fianco dei Bersaglieri

Scatta il conto alla rovescia per il 166esimo derby d’Italia. I Bersaglieri oggi affrontano a viso aperto il Petrarca. Grande la posta in palio. Chi vincerà giocherà la finale scudetto

Angelo Visentin

Angelo Visentin

Rovigo, 12 maggio 2019 - Rugby, scatta il conto alla rovescia per il 166° derby d’Italia. I Bersaglieri oggi affrontano a viso aperto il Petrarca. Grande la posta in palio. Chi vincerà giocherà infatti la finale scudetto contro il Calvisano. Al Battaglini, oggi alle 16,30, ci sarà tutta una città. Il popolo rossobù con bandiere e sciarpe sarà sugli spalti con il cuore rivolto ad un sogno.

Il popolo rossoblù è ormai in fermato da giorni. I tifosi, il 16° uomo, sono pronti ad accompagnare la squadra nell’ennesima finale. Fra coloro che oggi daranno una spinta al capitano Matteo Ferro e compagni ci sono i rossoblù campioni d’Italia nella stagione 1978-79 capitanati da Angelo Visentin, un vero simbolo di una squadra che aveva allora tutti rodigini in campo rinforzati dai sudafricani Dirk Naudè e Dries Coetzer.

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E oggi al Battaglini ci sarà anche Coetzer e molti campioni d’Italia che festeggiano i quarant’anni di quello scudetto, il ricordo di una bella pagina di storia per dare forza ai rossoblù che la storia la devono ancora fare. «Vorremmo tanto che la nostra presenza sia di ulteriore stimolo per i ragazzi e che il nostro risultato possa essere per loro esempio di ciò che può essere – sono le parole di Angelo Visentin, gloria di quegli anni e di quello scudetto –. So bene che il derby è una partita che va al di fuori da qualsiasi logica. Non si parte mai favoriti o sfavoriti. Troppo sono i fattori che vanno ad influire l’esito del derby tra Rovigo e Padova, la più classica delle sfide. Specie se il confronto tra rossoblù e neri padovani avviene in un momento cruciale della stagione. Se dovessi fare un pronostico direi che il Rovigo ha dalla propria non solo il fattore campo con i tifosi che possono essere davvero il 16° giocatore al loro fianco con la forza della passione per questo sport che da sempre anima la nostra città. In molte occasioni i fan sono stati una forza in più e credo che lo saranno in modo maggiore anche in questo derby che apre la strada per la finale scudetto. Domenica scorsa ho visto un Rovigo molto tonico che in condizioni meteo e di campo non congeniali ha, specie nel primo tempo, dominato con decisione l’incontro. Noi ragazzi dello scudetto del 1979 insieme ai tifosi che saranno sugli spalti saremo presenti per spingere il Rovigo verso la vittoria. Forza ragazzi, siamo con voi».

Tra glia ltri campioni d’Italia del 1979 che vedremo sugli spalti del Battaglini ci sarà anche Alessandro ‘Nane’ Zanella, uno che di derby ne ha masticato parecchio sia sul campo che da allenatore. «Il derby è sempre il derby – dice –. Io ho vissuto queste emozioni, sia da estremo che nelle vesti di allenatore. E’ meglio affrontarli da giocatore visto che quando sei in campo hai la possibilità di scaricare la tensione. Da allenatore è sicuramente più difficile e certo non invidio il tecnico Casellato. Ricordo come se fosse oggi la tensione che precede ogni derby. E’ una condizione, uno stato d’animo che soprattutto chi è un giocatore di Rovigo vive in maniera passionale».