Rovigo, caos rugby. Dimissioni per Zambelli e il cda. Tutta colpa di una convenzione

All’ex patron non va giù l’accordo tra Comune, Monti e Femi Cz

Francesco Zambelli (foto Donzelli)

Francesco Zambelli (foto Donzelli)

Rovigo, 13 novembre 2018 -  Colpo di scena ieri sera nel Cda della Rugby Rovigo Delta con le dimissioni a catena dell’intero vertice societario. Tutto è partito dalla clamorosa decisione di Francesco Zambelli, ex presidente e attuale sponsor di abbandonare anche il suo posto in Consiglio di Amministrazione.

La riunione era stata convocata per esaminare, tra l’altro, la nuova convenzione tra il Comune e le due società che operano all’interno del Battaglini, Rugby Rovigo e Junior Monti. Ad illustrare il documento c’era Giuseppe Favaretto, ingegnere ed ex rossoblu, che in questi ultimi tempi sta collaborando con la FemiCz senza alcuna veste ufficiale.

Evidentemente il contenuto della nuova convenzione non ha soddisfatto il commendatore Zambelli che in pratica ha bocciato l’accordo sostenendo che questo avrebbe favorito in modo eccessivo la Junior Monti a danno della Rugby Rovigo Delta. Al termine della sua esternazione il patron ha lasciato la riunione non prima però di aver consegnato le proprie dimissioni con la motivazione ufficiale degli impegni di lavoro.

I tentativi degli altri consiglieri di farlo recedere dalla decisione non hanno prodotto alcun risultato per cui è scattata la raffica di dimissioni di altri componenti a cominciare dal Presidente Nicola Azzi cui si sono aggiunti Federico Cogo, Francesca Marcato e Paolo Panin. L’unico che non si è dimesso è stato Giovanni Zanella che si è appellato al bene della Rugby Rovigo.

Va detto infine che Bruno Piva, anche lui consigliere, ieri sera era assente giustificato. Pare che alla riunione fosse stato invitato anche l’assessore allo sport e vicesindaco Andrea Bimbatti il quale tuttavia, probabilmente per impegni, non si è visto. Quanto illustrato da Favaretto comunque non avrebbe dovuto rappresentare certo una sorpresa visto che la convenzione era nata da un accordo tra le due società che in vari incontri avevano stilato una bozza in cui venivano definiti gli spazi di pertinenza e i relativi obblighi.

La bozza inviata al Comune, che non ha fatto altro che recepirla, era quindi frutto di precisi accordi presi dopo laboriose trattative che alla fine avevano accontento le due parti. La clamorosa uscita di scena di Zambelli non sembra quindi giustificata dal documento comunale. E ora? Intanto l’attuale Cda, pur dimissionario, dovrà restare in carica fino a che non sarà sostituito da un altro che però dovrà essere nominato da un’ assemblea dei soci che a sua volta dovrà essere convocata secondo i tempi ed i modi indicati dallo statuto rossoblu. Una volta eletto il nuovo Cda provvederà a indicare il nuovo presidente. Campa cavallo! Anche perché sarà difficile trovare qualcuno disposto a prendersi in mano un club in queste condizioni.