4 ristoranti sul Delta del Po senza risotto. Agricoltori indignati

I produttori: "Nel programma si è parlato solo di cozze e vongole"

Borghese con i quattro ristoratori in gara

Borghese con i quattro ristoratori in gara

Rovigo, 10 gennaio 2019 - Tanto pesce. In tutte le salse. Con l’anguilla del Delta polesano bonus perché valeva 5 punti fondamentali in mano allo chef Alessandro Borghese per la gara tra ristoratori. Prodotti locali, a chilometro zero. Cozze e vongole, ostriche rosa e perfino tartufo ‘bianchetto’ polesano. Ma sulle quattro tavole della seconda puntata del 2019 di ‘4 Ristoranti’ il programma andato in onda martedì scorso su Sky Uno condotto da Borghese e vinto dall’Osteria Arcadia di Santa Giulia, si è visto di sfuggita un piatto di riso e fasoi duri. Ma non si è fatto cenno al riso Carnaroli, quello in purezza che ha ottenuto il riconoscimento Igp, Indicazione geografica protetta, coltivato nel nostro delta del Po. E dire che il Carnaroli spesso è chiamato «re dei risi».

Ebbene da martedì scorso qualcuno potrebbe dire che il ‘re’ è stato detronizzato dalla ‘regina’ anguilla?

«Secondo me almeno bisognava parlarne in trasmissione», dice Giorgio Uccellatori, agricoltore e risicoltore, membro del consiglio di amministrazione del Consorzio risicoltori del Delta. Insomma uno che dà del tu al riso. «La mia è un’opinione di parte essendo produttore di riso Carnaroli, mi piacerebbe sapere chi ha deciso la promozione dei prodotti usati per la gara».

Una dimenticanza grave?

«L’anguilla è un prodotto locale d’eccellenza, niente da dire. Però il nostro riso è un prodotto molto caratteristico nella sua competitività e quindi ha proprietà che si fa fatica a trovare in giro per il mondo. Chi se ne intende sa cosa vuol dire riso Carnaroli del nostro Delta».

Lino Tosini, direttore della Fondazione Ca’ Vendramin racconta un simpatico aneddoto che torna attuale dopo la trasmissione di Borghese. Il noto professore universitario spagnolo, Luis Berga, ospite in Polesine assaggiò il riso del Delta del Po e disse che era il migliore del mondo.

Aveva ragione?

«Certamente. A tavola gli chef lo prediligono a tutti gli altri tipi di riso. A livello commerciale vengono venduti come Carnaroli anche prodotti diversi, noi confezioniamo l’antico Carnaroli che batte tutti i tipi di riso. Si poteva dire in trasmissione».

Allo chef Alessandro Borghese , se lo incontrasse, cosa direbbe?

«Gli direi che dovrebbe fare un po’ ammenda e ricordarsi che c’è il riso del Delta polesano, riconosciuto come qualità. Gli direi che come igp c’è anche questo prodotto locale. E siccome nei ristoranti è il prodotto principe per cucinare risotti di pesce memorabili, dovrebbe dire almeno che era scontato che sui menù dei quattto ristoranti c’era anche il riso Carnaroli del Delta del Po».