'Otto donne e un mistero' a Rovigo. "Lo show esprime voglia di emancipazione"

Un grande cast per il Teatro Sociale e il giallo dalle tinte rosa

Gassman, Campagnola, Murino, Caprioglio, Fiume e Di Mitri (foto Donzelli)

Gassman, Campagnola, Murino, Caprioglio, Fiume e Di Mitri (foto Donzelli)

Rovigo, 15 gennaio 2020 - Prima che essere misteriose sono... Meravigliose. Le otto attrici che, stasera, hanno calcato il palco del Teatro Sociale di Rovigo con lo spettacolo “Otto donne e un mistero” per la regia di Guglielmo Ferro e traduzione di Anna Galiena si sono presentate, in formazione leggermente ridotta, alla stampa qualche ora prima dello spettacolo. E già da questo incontro si è potuta respirare una forte componente femminile empatica, erroneamente definibile come miraggio per i soliti luoghi comuni, ma che invece si dimostra essere ben presente in questo gruppo eterogeneo di professioniste del palcoscenico.

Al Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo sono entrate tutte insieme facendo squadra Paola Gassman, Debora Caprioglio, Caterina Murino, Claudia Campagnola, Giulia Fiume e Mariachiara Di Mitri. Una squadra che poi si vede in scena ed è apprezzatissima ancora dopo due anni di tournée. Attese e assenti Anna Galiena e Antonella Piccolo. Nessuna spicca tra le altre, ma una inevitabilmente porta alla memoria la storia del teatro contemporaneo. Lei è Paola Gassman, bella e potente come sempre, che per prima presenta il lavoro.

“Già da qualche tempo mi ritrovo a lavorare a teatro con cast di sole donne – spiega la Gassman – ma qui devo dire che ho trovato un bellissimo gruppo di lavoro, che sta andando bene e che sta resistendo nel tempo. In scena però non saremo così compatte poiché ognuna di noi porterà un lato nuovo di sé, quel lato femminile, criptico e a tratti irrazionale che porterà ad indagare attorno al mistero di un uomo assassinato. È un lavoro che ci ha impegnate molto perché mettere insieme tante persone non è mai semplice, ma è stato bello ed è tuttora bello. In questa storia tutto si concentra attorno ad un uomo che non c’è, ma ci siamo noi e siamo più agguerrite che mai”.

Prende poi la parola Caterina Murino: “Qui non c’è necessità di uscire dalla concezione della donna sottomessa all’uomo perché qui non siamo sottomesse a nessuno. È una storia di donne forti, ambientata negli anni ’50 ed esprimiamo una necessità di emancipazione che in qualche modo ricreiamo”. Dello stesso parere anche Debora Caprioglio, sorridente, simpatica e un po’ raffreddata per la stagione invernale. “Io sono una persona entusiasta e percepisco tanto entusiasmo grazie a questo gruppo di lavoro in cui mi trovo bene e con il quale stiamo ottenendo ottimi risultati” aggiunge Claudia Campagnola.

Tanto Debora Caprioglio quanto Paola Gassman non sono nuove a Rovigo e diverse sono le repliche che le hanno portate a calcare il palco del Teatro Sociale. In particolar modo Paola Gassman afferma: “Sì, sono già venuta qui diverse volte, ma io cerco sempre di dimenticarmi i luoghi in cui sono stata per riviverli ed ambientarmi nel momento in cui arrivo. Come oggi, dopo 6 lunghe ore di viaggio che si fanno sentire. Ricordavo bene la piazza e l’ingresso del teatro”.

Rovigo è soltanto una delle tantissime tappe di questo spettacolo. Le attrici dicono di essere circa ad una cinquantina di repliche, un numero non esiguo viste le tournée presenti negli ultimi anni, che non contano lunghezze temporali così importanti. Domani sera saranno ad Este e poi ancora a Belluno per poi passare all’Emilia Romagna ed infine al Sud Italia.

Insomma, questo giallo natalizio ma dalle forti tinte rosa è ben voluto dappertutto e già da molto è apprezzato dal pubblico. Empatia e ironia sono forse le componenti fondamentali di un gruppo forte che non ha bisogno di un uomo sul palco per creare momenti di tensione emotiva.