Adriese, testa al derby dopo la miglior trasferta

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Un’altra ottima prestazione in trasferta, almeno nei primi 45’ forse una delle più belle della stagione, seppur con vittoria svanita in zona Cesarini. E una striscia aperta di cinque risultati utili consecutivi (eguagliata quella tra dicembre e gennaio), con la salvezza matematica ad una manciata di punti quando mancano nove gare alla fine del campionato. Insomma, il viatico dell’Adriese verso il derby polesano di domenica al ‘Bettinazzi’ contro il Delta Porto Tolle – l’ultima gara dei granata prima della sosta fino al 5 maggio – è piuttosto positivo e il 2-2 di mercoledì in casa dell’Ambrosiana ha confermato il buon momento della squadra di Mattiazzi. Vero che il Delta, dopo la promozione di Gherardi a primo allenatore, è fresco di tre vittorie senza prendere gol, ed è anche vero che l’Adriese domenica sarà rimaneggiata in difesa a causa delle assenze di Scarparo (squalificato) e Boscolo Berto (sta recuperando da un problema al naso), ma i granata sono in salute e possono sperare legittimamente di interrompere il magic moment biancazzurro. Del resto il gioco fluido e veloce dimostrato dagli uomini di Mattiazzi (foto) nel primo tempo del ‘Montidon’ quasi mai si era visto in questo campionato. "Nei primi 45’ abbiamo mosso davvero bene il pallone – dice il capitano granata Michael Pagan – purtroppo l’Ambrosiana ha accorciato troppo presto il risultato, anche se poi abbiamo reagito bene. Decisiva purtroppo è stata l’espulsione di Scarparo ad inizio ripresa, a causa della quale, complice la stanchezza della partita infrasettimanale, abbiamo fatto più fatica, fino al pari finale". Ripresa durante la quale Mattiazzi ha mandato in campo Pagan, come spesso è capitato in questa stagione. "Ma da capitano devo dare l’esempio – riprende il 30enne centrocampista chioggiotto – bisogna sempre farsi trovare pronti, anche a gara in corso. Il futuro? Non ci penso, l’orizzonte di tutti è il Delta. Cercheremo di chiudere al meglio questa stagione difficile, tra Covid e assenza di tifo".

Stefano Chiarelli