Basket Rovigo, il capitano Khalifa Diagne: “Non ci poniamo limiti”

Il 35 enne senegalese parla in vista di gara 2 dei play off in programma venerdì a Noventa

Khalifa Diagne

Khalifa Diagne

Rovigo, 24 aprile 2019 - Khalifa Diagne, 35 enne capitano del Cipriani Nuovo basket Rovigo, in gara 1 dei quarti dei play off, ha assistito alla partita dalla tribuna, a causa di un infortunio muscolare che da una decina di giorni lo tiene lontano dal parquet.

“Non pensavo di soffrire così, dice scherzosamente. Vivo molto la partita e mi sarebbe piaciuto stare lì con i ragazzi, che sono stati semplicemente perfetti. Hanno fatto una grande gara, e cominciare con il piede giusto era importante”.

Centro di ruolo, alto 196 centimetri per 103 kg di peso, Khalifa è alla quinta stagione con la maglia del basket Rovigo. Venerdì c’è gara 2 a Noventa.

Ci sarà?

“Questa sera provo a correre, ma non voglio forzare i tempi. E’ da una decina di giorni che sono a riposo, avendo fatto anche terapie, ma la ripresa è importante e una ricaduta mi scoccerebbe non poco. Quindi non voglio aver fretta.”

Gara 1 contro il Noventa è stata giocata con intensità e intelligenza.

“Sì. Sono le cose che ci chiede sempre il nostro coach Ventura. Siamo cresciuti molto, quest’anno. La squadra, a mio avviso, è molto forte, siamo un gran gruppo. L’obiettivo era quello di arrivare ai play off; ci siamo riusciti, ma, siccome l’appetito vien mangiando, non ci poniamo limiti. Più giochiamo e più troviamo l’amalgama necessaria per crescere.”

Pro Pace e Cus Padova, le prime del girone, quanto sono distanti da voi?

“Non molto. La differenza con loro è che giocano assieme da qualche anno mentre noi, da questa stagione, abbiamo cambiato molto, a livello dirigenziale, tecnico e, cosa non indifferente, inserendo giocatori nuovi. Un mix che ha fatto crescere il gruppo e credo sia sotto gli occhi di tutti”.

Lei è il terzo miglior marcatore del girone, se lo sarebbe aspettato?

“Intanto sono felice di ciò, a 35 anni non è così scontato. Ma il merito lo devo dividere con il tecnico e con i compagni che mi mettono in condizione di segnare. Con coach Ventura, sono cresciuto molto, e poi, quando giochi con gente come Doati e Braggion diventa tutto più semplice. Perché giocare a fianco di giocatori esperti, ti fa crescere, è indubbio".

A proposito di crescita, da capitano, come vede i giovani del Cipriani?

“Posso solo spendere parole belle per Carturan, Motton, Turri, Argenziano che sono ragazzi splendidi, educati e che sanno ascoltare. Ecco, il mio augurio per loro è che continuino così e che riescano a togliersi delle belle soddisfazioni con il basket.”