Tiro a volo, Niccolò Destro prende la mira. "Sogno le Olimpiadi"

Rodigino, ha 17 anni. E' stato il primo junior a vincere la Gold Cup Beretta. "Ho sempre amato i western"

Niccolò Destro con Ugo Gussalli Beretta durante la competizione

Niccolò Destro con Ugo Gussalli Beretta durante la competizione

Rovigo, 27 giugno 2019 - Niccolò Destro, 17 enne di Rovigo, è una giovanissima promessa del tiro a volo. Domenica scorsa a Lonato del Garda, un tempio della disciplina dove vengono disputati anche i campionati mondiali, ha vinto la 36ª Gold Cup Carlo Beretta. Niccolò ha una sorella di 10 anni ed è figlio di Lorenzo Destro e Manola Giolo, rodigini titolari di un’attività che si occupa di serigrafie personalizzate: hanno cinque dipendenti in un capannone che si trova nella zona artigianale dietro il centro commerciale La Fattoria di Borsea. «Studio a ragioneria, a settembre inizierò la classe quarta. Non so ancora se fare l’università, il futuro lo immagino nel tiro a volo», racconta i giovane.

Perché ha iniziato a sparare? «Mio papà mi ha portato a un capo di tiro tre anni fa, nel 2016. Eravamo a Ponso in provincia di Padova. E mi sono appassionato subito».

Come gli è venuta questa idea? «Quand’ero piccolo ero un amante dei film western, anzi lo sono ancora. Da mia nonna sono conservati i fucili giocattolo con i quali passavo il tempo da bambino»

Quali sono i film che ricorda? «Per un pugno di dollari, quelli di Sergio Leone e John Wayne».

Quando ha iniziato a fare le gare? «Nel 2017. Ci sono un buon numero di giovani della mia età».

Ha vinto subito? «Ho iniziato davvero quest’anno. L’anno scorso ho ottenuto dei podi non nella specialità della fossa olimpica ma in quella del tiro ad elica».

Cos’è successo domenica scorsa di preciso? «Venerdì la mia squadra, le Tre piume di Agna, è arrivata terza su 20 nella gara a squadre, ho tirato con Alberto Facci e Davide Spoletini. Poi domenica ho vinto la coppa, la 36ª Gold Cup Carlo Beretta, primo classificato. Ringrazio Diego Gasperini, allenatore della Youth Shooting academy. Giovanni Nardi e Carlo Galli della Tsk, produttori di calci di fucile, Baschieri & Pellagri che forniscono le cartucce e Carlo Alberto Tolettini del team Beretta».

Qual è l’importanza di questa coppa? «È organizzata dalla fabbrica d’armi Beretta che è la numero uno del mondo, nata nel 1526. Organizza una gara internazionale con tiratori da tutto il mondo e di tutte le età. Questa volta c’erano ex olimpionici come Massimo Fabrizi e la neozelandese Natalie Rooney. In finale entravano i primi di ogni qualifica. Sono entrato come terza categoria e poi li ho battuti tutti. Sono stato l’unico a totalizzare il punteggio di 25 su 25 in finale».

E poi cos’è successo? «Il cavaliere Ugo Gussalli Beretta è venuto a complimentarsi con me ed era contento, emozionato, perché è la prima volta che la coppa viene vinta da uno Junior. Sono stato il primo in assoluto in 36 anni».

Ha un futuro alle Olimpiadi? «Questa è la regina delle discipline olimpiche, dove sparano i più forti tiratori del mondo. Grazie a questa vittoria entro nel team Beretta, un sogno da quando ero bambino. Il 3 luglio verrò presentato alla dirigenza durante i mondiali, poi si vedrà».

Quanto si allena e dove? «Due o tre volte la settimana a Ponso o ad Agna, dove sono iscritto alla società ‘Tre piume’. Sono i campi più vicini. Nel fine settimana invece andiamo a fare gare un po’ dappertutto».