
La dottoressa Roberta Piccinini, pediatra dell’ospedale di Macerata.
“In effetti – sottolinea la dottoressa Roberta Piccinini – offriamo anche una serie di servizi particolari volti a rimuovere o attenuare talune patologie fin dai primi mesi di vita, concentrando la nostra attenzione oltre che sulle patologie respiratorie come l’asma, anche sulle allergie alimentari, sugli emangiomi artero-venosi e sulla dermatite atopica”.
Non a caso arrivano pazienti anche da fuori provincia e regione (anche dalla Campania), visto che certe pratiche non sono così diffuse. "Per quel che riguarda le allergie alimentari – prosegue Piccinini – abbiamo tanti casi, in crescita, per lo più legati a latte, grano e uova. Poiché spesso le allergie possono risolversi spontaneamente nell’arco di qualche anno, c’è chi ritiene sia bene lasciarle al loro corso. Bisogna però sottolineare che in questo arco di tempo sia i bambini che i loro genitori vivono una situazione di disagio e di continuo allarme, e che ci sono situazioni in cui le allergie non passano. Intervenire a quel punto, però, per attuare un trattamento di desensibilizzazione, è più complesso e richiede più tempo”.
Ecco perché, ed è questa la vera novità, nella Pediatria di Macerata la dottoressa Piccinini, ai primi sospetti, va a "scovare” le allergie nei lattanti, nei bambini ai primi mesi di vita (fino a 12 mesi), con un percorso specifico.
“In questo modo il trattamento risolve l’allergia in tempi brevi e senza complicazioni, eliminando precocemente il problema e garantendo serenità ai genitori".
Ma c’è anche altro. “Per i piccoli abbiamo anche uno specifico trattamento farmacologico per gli emangiomi artero-venosi, malformazioni vascolari caratterizzate da una connessione anormale tra arterie e vene che nel tempo possono provocare problemi, e disponiamo di farmaci biologici che agiscono sul sistema immunitario per trattare la dermatite atopica, una condizione cutanea cronica che causa infiammazione e prurito. Attualmente seguiamo la più piccola paziente delle Marche affetta da quest’ultima patologia, una bambina di due anni e mezzo”.