GIOVANNI DI CAPRIO
Salute

Assistenza e anziani a Bologna: 9 milioni per la qualità della vita

Villa Serena, tra Barca e Ghisello, diventerà il luogo fisico dedicato agli over 65 che tra 10 anni saranno 100mila persone

Anziani e caregiver: a Bologna, tra dieci anni, ci saranno 100mila persone con più di 75 anni

Anziani e caregiver: a Bologna, tra dieci anni, ci saranno 100mila persone con più di 75 anni

Bologna, 19 maggio 2025 – Nove milioni di euro in tre anni per migliorare la qualità di vita degli anziani. ‘Bologna Serena per gli anziani’ è l’iniziativa organizzata da Comune, Fondazione Carisbo e Chiesa di Bologna, in collaborazione in collaborazione con l’Asp e l’Ausl cittadine. Una sorta di gioco di parole, perché sarà proprio villa Serena il luogo fisico che permetterà ai bolognesi over 65 di essere più ‘sereni’.

Un punto di riferimento dove verranno realizzati servizi di supporto, assistenza e inclusione sociale dedicati alla popolazione anziana e ai caregiver, con l'obiettivo di migliorarne la qualità di vita. Secondo il sindaco Matteo Lepore "è una rassegna significativa, grazie alla quale possiamo promuovere la qualità della vita come diritto di cittadinanza". Nel leggere i dati, Matilde Madrid, assessora comunale Welfare e salute, segnala una tendenza all'invecchiamento della popolazione in città. "A Bologna gli over 65 sono circa 96mila persone (sono 84mila i giovani tra i 15 e i 34 anni, ndr), ovvero il 25% della popolazione. Saranno oltre 100mila tra dieci anni e 109 mila tra venti", racconta Madrid.

Di questi quasi 55mila hanno più di 75 anni e 36mila superano gli 80 anni, mentre i centenari si avvicinano alle 250 unità. Dall’indagine sulla qualità della vita realizzata dal Comune emerge che le persone che dichiarano di prendersi cura di un anziano sopra i 75 anni sono stimate in 17mila. Il 33% degli over 65 in città oggi abita da solo, percentuale che sale al 50% per gli over 80. Lo spazio sarà allestito con mostre a tema, materiale informativo sulle opportunità esistenti, punti di informazione per anziani sui temi della salute e dei servizi, uffici da dedicare gli eventi o gite, locali e spazi aperti per lo svolgimento di attività di socializzazione.

Quasi la metà dei fondi (4,25 milioni di euro) sono messi a disposizione da Fondazione Carisbo: "La piramide demografica si è rovesciata: ci sono 223 persone oltre i 65 anni per ogni 100 che ne hanno meno di 14 anni", commenta Patrizia Pasini, presidente della Fondazione Carisbo. È intervenuto anche don Massimo Ruggiano, vicario episcopale per la Carità, infatti la Chiesa di Bologna collabora al monitoraggio in sinergia con i propri servizi di ascolto territoriale: "Salute è relazione, bisogna mettere in rete chi si occupa della cura delle persone in terza età".

I fondi serviranno per l’aumento degli interventi domiciliari in favore delle persone con deterioramento cognitivo. Ma si guarda anche alla tecnologia. Il progetto prevede anche aiuti in teleassistenza e "telecompagnia" in favore degli anziani. Oggi, spiega ancora Brugnara, "ci sono strumenti per il monitoraggio da remoto, ad esempio per l'assunzione dei farmaci. Non si tratta di sostituire le relazioni umane ma di sostenerle con questi dispositivi"

Un traguardo "ma anche un punto di partenza", come afferma Stefano Brugnara, amministratore unico Asp Bologna, che si occuperà di costruire una comunità ‘dementia friendly’ "dove la fragilità è accompagnata e sostenuta", continua Brugnara. È d’accordo Anna Maria Petrini, direttrice generale Ausl Bologna: "I bisogni sanitari della popolazione più fragile sono anche sociali. La domiciliarità dev’essere il primo luogo di cura", chiude.