Curarsi con la cannabis, adesso si può

Corsi per medici e farmacisti organizzati da Asur e Agenzia regionale sanitaria. L’associazione Luca Coscioni: "Finalmente un atto davvero concreto"

Curarsi con la cannabis

Curarsi con la cannabis

Pesaro, 23 ottobre 2019 - Sarà più semplice l’uso di cannabis terapeutica nelle strutture sanitarie pubbliche marchigiane e nei pazienti affetti da gravi malattie che provocano un dolore resistente alle terapie tradizionali. A due anni dall’approvazione della legge regionale 26/017 partono i primi corsi di formazione destinati agli operatori del sistema sanitario pubblico, ma anche ai medici di famiglia e ai farmacisti, in materia di uso terapeutico della cannabis. Ad organizzarli l’Asur e l’Agenzia regionale sanitaria, che in collaborazione con l’Inrca di Ancona hanno puntato su due format a cui si può partecipare inoltrando la propria iscrizione entro oggi: il primo sarà dedicato alla preparazione e dispensazione della cannabis, il secondo si concentra invece sugli aspetti, farmacologici, clinici, tossocologici del suo uso terapeutico.

Un’iniziativa importante che potrebbe sdoganare definitivamente le terapie a base di cannabinoidi nei casi in cui i trattamenti tradizionali non danno risultati: si parla di malattie neurologiche, infiammatorie croniche, degenerative, autoimmunitarie, psichiatriche. Soddisfazione da parte di Ruggero Fabri, responsabile per Pesaro dell’associazione Luca Coscioni che dal 2002 si batte per l’accesso ai cannabinoidi medici. «A due anni dall’approvazione della legge 26 – afferma Fabri – finalmente un atto concreto che dimostra come la Regione intenda renderla operativa. Sarebbe anche interessante sapere quanti operatori parteciperanno o se sarà necessario ripetere l’iniziativa in ogni singola provincia». Un diritto, quello a ricorrere alla cannabis terapeutica che nelle Marche si è scontrata spesso con numerose difficoltà: scarsa disponibilità dei farmaci e medici poco informati, sono solo alcuni dei nodi che rischiano spesso di rendere quasi impossibile avvalersi di questo diritto. La scarsa disponibilità della materia prima viene segnalata anche dall’Ordine dei Farmacisti, che dal 2016 hanno già organizzato 20 corsi di aggiornamento su questa materia, ha fatto il resto.

«L’Istituto farmaceutico militare di Firenze, che la produce a livello nazionale – precisa il presidente dei farmacisti pesaresi, Romeo Salvi – non riesce sempre a soddisfare tutte le richieste. Allora si cerca di importarla dall’Olanda, non sempre con successo. Per fortuna il Ministero ha recentemente autorizzato le importazioni di cannabis dal Canada». Una questione tutt’altro che secondaria per i numerosi malati che ogni giorno si misurano con il dolore e la sofferenza.