Coronavirus e depressione, 85mila persone affette nella forma più grave

Nella Regione Emilia Romagna solo il 50% viene curato in maniera appropriata. Iniziativa di Fondazione Onda, Osservatorio salute donna

In Emilia-Romagna ci sono circa 85.000 persone che soffrono di depressione maggiore

In Emilia-Romagna ci sono circa 85.000 persone che soffrono di depressione maggiore

Bologna, 19 ottobre 2020 - L'epidemia da Coronavirus ha acuito un disagio che si esprime in termini di crisi di ansia, depressione, insonnia, paure irrazionali, attacchi di panico, tanto che l'Oms ha parlato di una pandemia parallela anche sotto il profilo della salute mentale. In Emilia Romagna si stima che siano 85mila le persone che soffrono di sintomi depressivi nella forma più grave, di questi solo il 50% viene a galla.

Oltre 11mila persone con depressione maggiore, tra quante arrivano ai trattamenti, mostrano scarsa o nulla risposta alle terapie iniziali, secondo l'analisi su base regionale dei dati dello studio Dory, volto a identificare soggetti affetti da depressione resistente ai farmaci di primo impiego. Una zona grigia emersa in occasione della tappa emiliano-romagnola del percorso di Fondazione Onda (Osservatorio salute donna) intitolato 'Uscire dall'ombra della depressione', patrocinato dalla Regione, dalla Società italiana di psichiatria (SIP), dalla Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf), da Cittadinanzattiva e dal progetto Itaca. La depressione impatta sulla qualità della vita e i rivolgimenti legati al Covid-19 aggravano il quadro.

"I costi diretti non sono l'unico tassello da tenere in considerazione se si vuole cogliere il peso economico e sociale di questa patologia - ha dichiarato Francesco Saverio Mennini, professore di economia sanitaria, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa promossa a Bologna - basti pensare ai costi previdenziali, che hanno avuto un incremento del 38% negli ultimi cinque anni, legati all'elevato numero di giorni di assenza dal lavoro causato dalla depressione maggiore".

La pandemia sta comportando ripercussioni anche sulla tenuta delle famiglie e sull'equilibrio dei singoli individui. “La Regione Emilia-Romagna – ha affermato Roberta Mori, componente della Commissione regionale politiche per la salute e sociali - ha stanziato di recente 38 milioni di euro destinati al rafforzamento dei servizi territoriali che prendono in carico le persone affette da disturbi e patologie psichiatriche, nell’ambito di un più ampio investimento su tutte le strutture sociosanitarie di prossimità. Malattie come la depressione, in particolare, proprio per la dimensione sociale che la connota, vanno intercettate per tempo e richiedono trattamenti sempre più personalizzati nonché prese in carico integrate coi bisogni delle famiglie. Prevenzione e appropriatezza della cura sono le vere sfide che la Regione deve affrontare in questo tempo di crisi, senza lasciare nessuno indietro”.