Corpi donati alla ricerca, ecco la tac per testare gli interventi sul gemello digitale

All'Alma Mater la nuova Tc Philips Incisive installata presso il Centro di anatomia: “Creiamo gemelli digitali per ogni salma e ricostruiamo modelli per mettere a punto tecnologie per la navigazione chirurgica e per protesi personalizzate”

Con la nuova Tac la frontiera del'anatomia e della ricerca a Bologna

Con la nuova Tac la frontiera del'anatomia e della ricerca a Bologna

Bologna, 24 giugno 2025 – "Siamo il centro di riferimento nazionale per la donazione del corpo alla scienza. A Bologna, quindi, riceviamo i corpi, che vengono donati con un grande gesto di generosità. Questi corpi possono essere scansionati: creiamo un gemello digitale per ogni salma che riceviamo e possiamo ricostruire modelli, sia stampati in 3D, sia virtuali, per mettere a punto tecnologie per la navigazione chirurgica, sviluppare protesi personalizzate per i pazienti, testare e sviluppare tecnologie o competenze in campo medico". A parlare è Stefano Ratti, docente di Anatonomia dell'Alma Mater e promotore del progetto.

"Si tratta di un progetto che unisce la formazione medica, dal primo anno di Medicina a gli ultimi anni di ultra-professionalizzazione, alla ricerca scientifica e tecnologica", sottolinea Ratti. "Grazie a questa tecnologia è possibile trasformare l'immagine anatomica in uno strumento immaginativo, capace di supportare simulazioni chirurgiche personalizzate e formazione di altissimo livello . Dal corpo donato nascono così nuove possibilità di cura e conoscenza: un atto di generosità che genera innovazione". 

L’Università di Bologna inaugura così una nuova fase nella ricerca scientifica e nella formazione medica, presentando la nuova tac Philips Incisive, di ultima generazione, installata presso il Centro di anatomia clinica e chirurgica sperimentale e Molecolare del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie e finanziata con fondi del Pnrr–Missione 6 Salute.

Si tratta della prima tomografia computerizzata in Italia collocata in un istituto universitario con utilizzo esclusivo per ricerca e didattica in anatomia umana. 

La nuova tomografia computerizzata consente infatti ricostruzioni tridimensionali ad altissima precisione dei corpi donati alla scienza accolti nel Centro anatomico dell'Alma Mater, che è un centro di riferimento nazionale accreditato dal Ministero della Salute.

Diventa così possibile l’applicazione di questa tecnologia in ambiti come la chirurgia personalizzata, la modellazione 3D per il training medico e la medicina di precisione, ponendo al centro il paziente e la sicurezza delle procedure.

"Siamo orgogliosi di contribuire alle attività di ricerca del Centro anatomico con la nostra Tc, che grazie all’intelligenza artificiale consente una visualizzazione chiara di strutture anatomiche complesse. Si tratta di un’applicazione al di fuori del contesto clinico tradizionale che dimostra come l’innovazione possa supportare la ricerca e la formazione al servizio della medicina di precisione e della salute delle persone”, dichiara Valeria Nardella, product manager Tc, Philips Italia.

"Per la prima volta possiamo coniugare l’osservazione diretta della struttura corporea con la modellazione virtuale avanzata", spiega Emanuela Marcelli, coordinatrice dell’Edimes Lab (Laboratorio di Ingegneria Biomedica) e docente dell’Alma Mater.

"In questo modo è possibile avvicinarsi alla realtà del corpo umano con una precisione e una versatilità mai viste prima, a beneficio della ricerca e della didattica". "Nel campo della chirurgia maxillo-facciale, l’imaging anatomico avanzato rivoluziona l’approccio alle ricostruzioni complesse", aggiunge Giovanni Badiali, chirurgo e docente dell’Alma Mater.

"Avere accesso a modelli tridimensionali realistici, ottenuti dai corpi donati, consente di pianificare gli interventi in modo più sicuro, mirato ed efficace". La presentazione della nuova strumentazione avviene a poche settimane dal lancio nazionale della campagna per la donazione del corpo alla scienza, tenutasi il 15 maggio nell’Aula Magna di Santa Lucia.

Il Centro anatomico di Bologna, grazie alla legge che ne fa punto di riferimento nazionale, riceve una decina di salme all'anno da donatori che hanno scelto di mettere a disposizione il proprio per la ricerca scientifica in campo medico. "Tutte le scuole di specializzazione interventistica o chirurgica vengono a formarsi da noi. Tra poco avremo un corso legato alla chirurgia robotica. In queste sale, che vedremo alla fine, si possono testare gli interventi senza mettere a rischio il paziente. Con la Tac, quindi con un imaging avanzato, si può integrare questo con le nuove tecnologie", conclude Ratti.

Un collegamento simbolico e concreto tra etica del dono e avanzamento della ricerca scientifica, che pone al centro il valore inestimabile della generosità dei donatori del corpo alla scienza, oggi più che mai essenziale per lo sviluppo della medicina del futuro.