Bologna, 22 maggio 2025 - L’Emilia-Romagna registra il primato nazionale di iscritti per la donazione di midollo osseo. La Fondazione ADMO, che ha sede all’Irccs Policlinico Sant’Orsola, supera il record storico con 102 mila iscritti al registro regionale, segnando, nel 2024, settemila nuove adesioni. Si tratta del numero più alto in Italia.
Di pari passo, raddoppiano le donazioni effettive di cellule staminali emopoietiche (CSE) sul territorio regionale, che sono state 69, più del doppio rispetto a quelle del 2023.

“Dopo la pandemia, quando abbiamo registrato un crollo per la mancata attività sul territorio - inizia Rita Malavolta, presidente di Admo Emilia-Romagna ETS -, siamo nuovamente cresciuti: la popolazione dimostra, come è tipico di noi emiliano-romagnoli, una grande sensibilità verso le tematiche come l’oncoematologia”.
I risultati “sono eccellenti, iscrivendo a registro 7.047 donatori, raggiungendo 102 mila donatori in un registro italiano di 560 mila”.
Chi può donare il midollo osseo
Il donatore idoneo e ideale è compreso nella fascia di età giovane, tra i 18 e i 35 anni, con un peso di almeno 50 chili e in buone condizioni di salute. Per iscriversi, è necessario seguire le informazioni sul sito internet di Admo Emilia-Romagna, dove per iscriversi basterà un prelievo salivare.
Cosa comporta il trapianto di midollo osseo
“Il trapianto di midollo osseo è una terapia che salva la vita” a molti pazienti, come quelli affetti da “malattie ematologiche oncologiche, come leucemia o linfomi - spiega Francesca Bonifazi, direttrice Trapianto e Terapie Cellulari dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola -, ma anche da malattie non neoplastiche del midollo osseo o malattie dell’emoglobina”.
In Italia si compiono circa “duemila trapianti l’anno e per farlo occorre un donatore - continua Bonifazi -. Il 50% dei donatori che noi utilizziamo per fare i trapianti vengono proprio dal registro, una struttura no profit internazionale che supera qualunque confine che ha al suo interno quasi 40 milioni di potenziali donatori”.
Quello dell'Emilia-Romagna “è un piccolo tassello di questo grandissimo puzzle, che garantisce trapianti da ormai 40 anni in tutto il mondo - termina -, quindi ogni giorno più di mille unità di midollo osseo di cellule staminali comunque emopoietiche passano i confini in tutto il mondo”.

I donatori italiani di midollo osseo
Aumentare i donatori italiani significa “dare un enorme contributo”, perché “hanno un HLA polimorfo”, e ciò significa che “noi italiani siamo molto diversi e abbiamo fenotipi o genotipi rari con combinazioni rare - continua Bonifazi -. Aggiungere donatori italiani è prezioso anche per i pazienti italiani, che ha in sé questa diversità”.
Il Sant’Orsola e la donazione di midollo osseo
Il Policlinico è la sede del registro regionale di donatori di midollo e vede il Polo Ematologico Seràgnoli attivo sui trapianti tradizionali e di ricerca, con lo sviluppo e l’applicazione di terapie cellulari moderne con CAR-T. E i numeri di Admo rappresentano “un record di cui andiamo molto fieri - sostiene la direttrice generale dell’Irccs Chiara Gibertoni - di cui dobbiamo ringraziare Admo. Dietro c’è un grande lavoro, oltre ai volontari e alla presidente: questo è un modo per ringraziare anche le altre strutture del Policlinico che seguono il percorso di tipizzazione e trasfusionale, comprendendo anche le fasi di valutazione di compatibilità tra donatore e ricevente fino al trapianto. Che è il gesto di gratuità che dona la vita e si è raddoppiato dagli ultimi anni”.
Per l’assessore alla Salute dell’Emilia-Romagna, Massimo Fabi, “se pensiamo al registro di Admo che stiamo consolidando da tempo, questo è una grande ricchezza” che conta più di 100 mila donatori “potenziale di cui 80mila effettivi - dice -. Questo vuol dire che, rispetto ai 560 mila che ci sono a livello nazionale, il nostro registro ha una forte proporzione che non è limitata all’Emilia-Romagna, ma dà disponibilità per tutta Italia”.