
Sottoposto la mattina ad un intervento di protesi bilaterale all’anca, il pomeriggio è già in piedi nella Uoc di Ortopedia e Traumatologia
Fermo, 5 giugno 2025 – Sottoposto la mattina ad un intervento di protesi bilaterale all’anca, il pomeriggio è già in piedi. Il 29 maggio scorso, nella Uoc di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Murri di Fermo, è stato eseguito un doppio intervento di protesi di anca bilaterale in un paziente di 51 anni, proveniente da fuori provincia, affetto da coxartrosi avanzata su base displasica. L’intervento si è svolto regolarmente e nei tempi previsti.
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E già nel pomeriggio il paziente è stato mobilizzato, aiutato ad alzarsi e fatto camminare. Si conferma, dunque, l’esperienza più che decennale della Ortopedia e Traumatologia del Murri di Fermo, guidata dal direttore Federico Lamponi, nel campo della mininvasività nella protesica d’anca. “L’intervento di artroprotesi di anca per via anteriore mininvasiva - spiega il dottor Lamponi - è una procedura standardizzata che esiste da molto tempo. Nella nostra unità operativa viene utilizzata da oltre 15 anni. Si tratta di una metodica che consente un recupero funzionale post-operatorio molto rapido con ridotte perdite ematiche e diminuzione del dolore post-operatorio. E’ comunque bene ricordare che la protesizzazione bilaterale contemporanea non è una procedura attuabile su ogni tipo di paziente ma solo in casi selezionati”. La Uoc di Ortopedia si distingue per l’adozione di tecniche chirurgiche avanzate, tra cui la chirurgia protesica di anca, la chirurgia protesica di ginocchio, la chirurgia protesica di spalla, quella artroscopica, la rigenerativa, quella della mano, del piede e la riparazione di lesione traumatiche complesse. “La formazione continua del personale e l’introduzione di nuove tecnologie, aggiunge il direttore generale dell’Ast Fermo, Roberto Grinta, fanno parte di una visione che punta non solo a curare, ma anche a prevenire e migliorare la qualità della vita dei pazienti”.
“La nostra priorità è offrire cure efficaci, personalizzate e rispettose della dignità del paziente, aggiungo Grinta e Lamponi, Crediamo in un’ortopedia moderna, che non si limiti all’intervento ma accompagni la persona nel suo percorso di guarigione con competenze ed umanità”. “Francamente pensavo a una ripresa più complicata, invece oggi mi sento quasi del tutto sicuro di me, ha spiegato il paziente, Sono davvero soddisfatto della riuscita dell’intervento e non mi pento minimamente di essermici sottoposto, sono in un reparto fantastico, con un personale eccezionale. Tutti, a partire dal primario, mi hanno accudito fin dal primo momento. Anche le sale operatorie godono di un personale ottimo. Sono rimasto felicemente sorpreso”.